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Cronaca

Beni mafiosi con ipoteca: da ora ci penserà lo Stato

Il comune non deve più ascrivere a bilancio le ipoteche che gravano sui beni confiscati alla mafia (48 su 118)

Su quasi la metà dei beni immobili confiscati alla mafia gravano ipoteche. Che insieme agli immobili sono state trasferite a Palazzo Marino. A conti fatti si tratta di più di quattro milioni di euro. 48 beni su 118, come riporta il "Corriere". Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di mutui accesi dai vecchi proprietari. In tal senso una via di "salvezza" per Palazzo Marino è costituita dalla norma secondo cui l'istituto che ha concesso il credito deve essere in buona fede, altrimenti l'ipoteca non c'è. Il direttore di banca che, per esempio, sapendo che dall'altra parte della scrivania c'è una famiglia mafiosa e quindi molto benestante, concede prestiti senza troppe garanzie.

Il comune però ora non deve più iscrivere a bilancio le ipoteche. Glielo consente una sentenza della cassazione: dell'ipoteca si deve far carico l'agenzia nazionale dei beni sequestrati alla criminalità mafiosa.

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