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Cronaca

Beppe Grillo è indagato dalla procura di Milano

Sotto la lente d'ingrandimento i contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia Moby con il blog del garante del Movimento

Beppe Grillo è indagato dalla procura di Milano per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti tra il 2018 e il 2019 tra la compagnia di navigazione Moby e il blog del comico (Beppegrillo.it). Il fatto è trapelato nella mattinata di martedì 18 gennaio.

Secondo l'accusa il patron di Moby, Vincenzo Onorato, avrebbe cercato di condizionare Grillo e il Movimento 5 Stelle dato che nella stessa indagine sembra ci siano altri finanziamenti dello stesso imprenditore a vari partiti.

La guardia di finanza avrebbe sequestratto negli uffici della Beppe Grillo srl alcuni documenti relativi al 2018-2019 in cui si prevedeva un compenso di 120mila euro l’anno, per due anni, al blog di Grillo per uno spot al mese e l’inserimento di messaggi pubblicitari.

L'ufficio di informazione finanziaria della Banca d’Italia aveva segnalato alcuni pagamenti di Moby al blog di Grillo e alla società di Casaleggio come potenzialmente sensibili, in base alla normativa antiriciclaggio, "sia per gli importi, sia per la descrizione generica della prestazione ricevuta, sia per la circostanza di essere disposti a beneficio di persone politicamente esposte".

In seguito la compagnia marittima dell'armatore Vincenzo Onorato era stata ammessa alla procedura di concordato preventivo nel giugno 2020 dal Tribunale di Milano per la contrastata vicenda della Tirrenia. Nell'elenco dei contratti contenuti nella proposta di concordato preventivo in continuità di Moby, erano stati riepilogati anche altri contributi quali 100mila euro a Change Comitato di Toti, 80mila al Pd, 10mila a Fratelli d'Italia.

I fatti sarebbero emersi a dicembre 2019 nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Open di Matteo Renzi.

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