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Cronaca

Ruby ter, Berlusconi non va al processo per le "severe" condizioni di salute

"La prognosi è di una durata ragionevolmente non breve delle ragioni che determinano la sua impossibilità di partecipare al processo"

Il processo Ruby ter sta diventando un tira e molla infinito. Adesso i pareri medici su Silvio Berlusconi "confermano il persistere di condizioni di salute severe" e "la prognosi è di una durata ragionevolmente non breve delle ragioni che determinano la sua impossibilità di partecipare al processo". Lo ha detto Federico Cecconi, legale dell’ex premier e fondatore di Forza Italia, imputato nel processo milanese Ruby ter. Cecconi ha ribadito la sua richiesta di legittimo impedimento per Berlusconi, richiesta non andata a buon fine.

Il processo e la posizione di Silvio Berlusconi

Il collegio presieduto dal giudice Marco Tremolada ha intanto stabilito il rinvio del processo milanese al prossimo 8 settembre al termine della camera di consiglio chiamata a decidere sullo stralcio della posizione di Silvio Berlusconi. "Ritenuto il temporaneo legittimo impedimento di Silvio Berlusconi inferiore a 90 giorni" e "ritenuta necessaria la trattazione unitaria del processo, dovendosi ritenere che la separazione comporti un aumento" dei tempi del procedimento, il collegio ha rinviato al prossimo 8 settembre.

I legali degli imputati nel processo si erano opposti alla proposta della Procura di Milano di stralciare la posizione di Berlusconi. Intervenendo in aula, Paola Boccardi, avvocato di Karima El Mahroug, nota come Ruby, si era detta contraria alla separazione della posizione dell’ex premier, che non porterebbe vantaggi alla "speditezza processuale".

Il legittimo impedimento di Silvio Berlusconi

Per Boccardi "un rinvio di qualche mese non è pregiudizievole a fronte di un processo importante. Se venisse stabilito un rinvio a inizio ottobre per legittimo impedimento di Berlusconi, potremmo portare avanti il procedimento in maniera unitaria". Anche la legale delle sorelle De Vivo aveva spiegato che se la posizione di Berlusconi fosse stata stralciata, "il diritto della difesa verrebbe compromesso, perché ci verrebbe impedito di controesaminare i testi della difesa" dell’ex premier. Tutti i legali si sono associati alle posizioni e alle richieste dell'avvocato Boccardi.

Il tribunale decide: "Processo andrà avanti per tutti gli imputati insieme"

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