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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Berlusconi, Maroni e Albertini: gli "imbucati" senza invito al Memoriale Shoah

Imbarazzo in sala quando si presenta Berlusconi: non aveva nessun invito ufficiale

Tante, troppe persone. Soprattutto, ai livelli "alti", "non invitate". "L'affluenza inattesa, in proporzione nettamente superiore rispetto alle previsioni, ha creato qualche impaccio all'organizzazione e la registrazione. La risposta della cittadinanza è stata un eccezionale segnale di partecipazione e ci scusiamo con chi ha dovuto attendere molto, sia con chi è rimasto fuori o ha dovuto rinunciare alla visita". 

L'inaugurazione del Memoriale della Shoah, domenica, di fianco alla stazione centrale, spiega Roberto Jarach (Fondazione memoriale) al Corsera ha portato non pochi problemi logistici. Ma i "colpevoli" sono stati presto individuati. 

Viste le richieste di inviti che "fioccavano" a tonnellate - specialmente di politici in campagna elettorale -, si era deciso di invitare solamente "le istituzioni". Ma è stato l'ex premier Silvio Berlusconi - che si presenta con il coordinatore del Pdl regionale Mario Mantovani - a far saltare i piani. La sua presenza non era prevista. 

Il Cavaliere arriva di buon mattino, visita il Museo, prende posto in sala nelle prime file. Così il suo entourage, una ventina di persone, tra collaboratori e giornalisti. In silenzio, poco più lontano, ci sono anche Susanna Camusso (Cgil), Gabriele Albertini (Lombardia civica), Roberto Maroni (Lega Nord); nessuno era stato invitato ufficialmente. 

Si rimescola in fretta e furia la scaletta, si cambia di posto al premier Mario Monti, si "improvvisa" un cartellino "Riservato" con scritto "Berlusconi". Anche questo è il bello della diretta. In campagna elettorale. 

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