Metrò: «Costretto a comprare il biglietto d'uscita a 5 euro anche se ho l'abbonamento»
Riceviamo e pubblichiamo.
Spett.le Redazione di MilanoToday, il mese scorso l'abbonamento di Atm mi è costato, nella sostanza, 40 euro anziché 35. Vi spiego. Venerdì 29 settembre ho preso, come ogni giorno, la metropolitana (M5) per rientrare a casa dopo il lavoro. Differentemente dal solito, però, all'ingresso non ho passato la tessera sul lettore ottico (e, come me, molti altri) perché i tornelli della stazione M5 di Garibaldi erano tutti spalancati con il segnale luminoso lampeggiante.
All'uscita in altra stazione, ho passato la tessera dell'abbonamento sul lettore ma il tornello non si è aperto; è apparso il messaggio secondo cui stavo tentando di uscire senza essere entrato. Trascurando il paradosso (entrato dovevo essere per forza, se mi trovavo all'uscita), mi sono trovato nell'impossibilità di allontanarmi dalla stazione in questione. Né vi erano in vista addetti della stazione (sulla linea M5, ribadisco).
L'unica alternativa è stata quella di acquistare (ad una macchinetta interna) il biglietto per l'uscita dalla stazione, al costo di 5 euro, di cui allego una fotografia.
Sul sito web dell'azienda Atm non sono riuscito a trovare la modalità di rimborso di questo biglietto, atteso che posso provare in maniera inequivocabile (tessera alla mano) di avere pagato l'abbonamento per il mese di settembre: so però che, per chi lascia a casa l'abbonamento e prende una multa, c'è questa possibilità.
Mi chiedo, vi chiedo: è questo il modo in cui Atm tratta i suoi clienti? Nel frattempo abbondano, e lo sappiamo tutti, le scene più improbabili per eludere comunque il pagamento, accodandosi a qualcun altro all'uscita, scavalcando dove è possibile, e via dicendo.
Lettera Firmata
Gentile lettore,
un addetto al centralino di Atm ci ha spiegato che, «forse», potrebbero rimborsarle il biglietto speciale da lei acquistato per uscire dalla stazione recandosi in un Atm Point, ma ci ha anche aggiunto che «sconsiglia fortemente, in questo periodo, di fare una lunga coda senza certezza che il rimborso avvenga». Evidentemente si tratta di un "caso limite". Tuttavia lo stesso addetto ci ha anche comunicato (e noi lo riportiamo, in modo che tutti lo sappiano) che in realtà tutte le stazioni M5 sono presidiate da operatori, che «non si vedono perché stanno dentro le centrali operative» ma, al bisogno, possono essere chiamati tramite un citofono posizionato proprio presso i tornelli. Probabilmente in quel caso l'avrebbero lasciata passare, verificando che lei aveva regolarmente pagato l'abbonamento.
La Redazione