Bike Sharing fase 2: i comitati chiedono tutte le biciclette previste
Diecimila biciclette entro il 2012: è questo l'obiettivo che Marco Cappato, Edoardo Croci e Enrico Fedrighini, fondatori del Comitato referendario "Milanosìmuove" si prefiggono di ottenere attraverso i referendum che è possibile firmare in questi giorni presso gli uffici comunali e i Consigli di zona..
La fase 2 del bike sharing, invece, è partita ridimensionata: saranno aggiunte meno della metà delle nuove bici inizialmente programmate, "A questo punto, riteniamo che sia proprio il consenso dei milanesi la risorsa determinante per realizzare quel salto di qualità del servizio di bike sharing che invece la politica non può o non vuole realizzare - hanno commentato gli stessi promotori dei referendum per la qualità dell'ambiente e la mobilità sostenibile a Milano - Vogliamo ricordare infatti che il primo punto dei referendum proposti, quello per dimezzare il traffico e le emissioni, prevede tra le altre misure l'estensione sull'intero territorio cittadino del servizio di bike sharing, raggiungendo 10.000 bici entro il 2012".
In tema di mobilità ciclabile sono intervenuti anche i promotori del laboratorio civico "Milano respira", tra cui Carlo Montalbetti e Giancarlo Moranti, chiedendo di "riprendere e completare il piano originale del sistema di bike sharing, con 5000 biciclette, allargandolo alla cerchia filoviaria e ai principali punti di utilizzo sparsi per tutta la città come le stazioni, i poli universitari, gli ospedali e i parchi".
"Per questo progetto sono stati previsti investimenti pari a 5 milioni di euro mediante contributi statali già disponibili e finalizzati a quello scopo - ha puntualizzato Milano respira in una nota - Già oggi Milano figura tra le città leader in Europa con 1.400 bici distribuite in 103 stazioni, la completa e fedele realizzazione dell'intero progetto milanese porterebbe la città al terzo posto in Europa".
