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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

BikeMi abbandonate nell'acqua, rubate e portate all'estero: ecco i 'detective' dello sharing

Un vero e proprio servizio investigativo che ha permesso di risolvere 118 casi di veicoli scomparsi con il ritrovamento di ottantacinque biciclette tradizionali e trentatré a pedalata assistita

Il bike sharing fa gola a tutti e ogni tanto le gialle spariscono. Per questo Clear Channel, gestore del sistema, in accordo con il Comune ha istituito dal primo luglio un vero e proprio servizio investigativo che ha permesso di risolvere 118 casi di veicoli scomparsi con il ritrovamento di ottantacinque biciclette tradizionali e trentatré a pedalata assistita.

BikeMi, il servizio di Bike sharing di Milano, dal 2008 è una valida e sostenibile alternativa ai mezzi di trasporto privato in città e colleziona numeri in continua crescita. Nel primo semestre del 2016 c’è stato un +35% di nuovi abbonati e un +40% di utilizzi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e a luglio sono stati superati i 50.000 utenti attivi anche grazie alla costante espansione verso le periferie.

BikeMi rubate e recuperate

“Le bici gialle e rosse del bike sharing stanno a cuore ai milanesi quanto il loro tram – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità e Ambiente -. Lo capiamo dal successo negli utilizzi ma anche dal numero di segnalazioni dei mezzi sottratti alla collettività. Siamo felici che Clear Channel abbia raccolto la nostra sollecitazione a porre attenzione alle sparizioni di biciclette. I risultati ottenuti dal servizio investigativo BikeMi sono una buona risposta al lavoro di queste persone. Ringrazio la polizia locale e le forze dell’ordine per la collaborazione e soprattutto i cittadini che con il loro impegno civico contribuiscono a mantenere efficiente un prezioso bene condiviso”.

Molti utenti e cittadini riconoscono, anche sotto fantasiosi camuffamenti, le bici del servizio rubate, abbandonate  o vandalizzate e inviano segnalazioni sul web, pagine social, email o Infoline consentendo di ritrovare i mezzi. Importante anche la collaborazione di polizia locale e forze dell’ordine sempre attente a individuare le anomalie.

Per coordinare e rafforzare ricerche e ritrovamenti la neonata squadra degli investigatori BikeMi identifica le biciclette che ‘mancano all’appello’ alle rastrelliere e avvia le indagini attraverso sopralluoghi, appostamenti, servizi mobili di vigilanza e segue le tracce dei gps in dotazione.

Un’attività quotidiana di recupero di biciclette abbandonate nelle strade milanesi. A luglio sono state estratte dal Naviglio quattro biciclette BikeMi, grazie ai responsabili dei Dragon Boat della Canottieri di San Cristoforo premiati con l’abbonamento annuale; grazie alla segnalazione di un cittadino è stata ritrovata una bicicletta immersa in un canale di Peschiera Borromeo; un investigatore BikeMi, seguendo le tracce gps di una ebike, è riuscito a recuperarla e con l’intervento della polizia locale il ladro è stato colto sul fatto. Un’altra bicicletta a pedalata assistita è stata ritrovata nel cortile di un albergo di Milano e qualche giorno fa la guardia di finanza ha tolto la bici gialla dalle mani di un malintenzionato.

Quattro bici del Bike-Mi buttate in Darsena - Foto

Al momento gli investigatori del BikeMi sono sulle tracce di due biciclette elettriche che hanno lasciato l’Italia per l’Ucraina e la Romania. Una delle due è stata avvistata in un negozio di biciclette. BikeMi ha già chiesto la collaborazione delle autorità internazionali per restituirla ai milanesi.

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