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Cronaca

Bimba rapita dal padre e portata in Siria: riabbraccia la madre in Tribunale a Milano

La piccola era stata portata via quando aveva nove anni. Il 29 novembre il genitore si è presentato con la figlia all'udienza del processo in cui è accusato di sottrazione internazionale di minore

Quando aveva nove anni, era l'agosto del 2017, il padre siriano la rapì, sottraendola alla madre, per portarla nel suo Paese. A due anni di distanza, il 29 novembre 2019, la bambina ha potuto riabbracciare la mamma nel Tribunale di Milano. Per due volte l'uomo, imputato per sottrazione internazionale di minore, aveva detto che sarebbe tornato con la piccola, venendo poi meno alla promessa.

Madre e figlia si riabbracciano dopo due anni

L'incontro tra madre e figlia è stato reso possibile grazie a una complessa operazione dello Scip della Polizia e della Squadra mobile, coordinata dal pm Cristian Barilli. Il padre, un siriano di 42 anni, difeso dall'avvocato Francesco Salaroli, ha finalmente accettato di partire da Damasco insieme alla bambina, per arrivare poi arrivare al Tribunale di Milano, in occasione dell'udienza del processo in cui deve rispondere dell'accusa di sottrazione internazionale di minore.

Il rientro di padre e figlia in Italia è stato seguito meticolosamente dai poliziotti dello Scip, oltre che da un esperto per la sicurezza in Libano (Paese da cui l'uomo e la bambina sono passati). Nella mattinata di venerdì 29 novembre la bimba ha potuto riabbracciare la madre, una cittadina ecuadoriana. Il giudice ha stabilito che la piccola resterà con la mamma, mentre per il padre, che il 4 agosto 2017 la rapì con la complicità di un amico, verrà attivato un programma per la messa alla prova.

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