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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Magenta

Neonato "rapito" dal papà in ospedale: uomo in fuga con il bimbo

Il piccolo, nato due mesi fa, è stato portato via dall'ospedale di Magenta. Il bimbo era stato affidato ai servizi sociali

Ha preso in braccio il piccolo ed è fuggito con lui. Sparendo nel nulla. "Rapimento" mercoledì mattina all'ospedale Fornaroli di Magenta, dove un bimbo di due mesi - che si trovava ricoverato lì - è stato portato via da suo padre, un 39enneenne di origini egiziane. 

Stando a quanto ricostruito da MilanoToday, il bambino era in ospedale dal giorno in cui è nato, lo scorso 3 marzo, poco più di due mesi fa. Al momento del parto, infatti, i medici avevano riscontrato positività a benzodiazepine, metadone, cocaina e oppiacei, con evidenti sintomi di astinenza, oltre che una malformazione vascolare del circolo addominale. A quel punto erano stati subito coinvolti i servizi sociali ospedalieri per la presa in carico del neonato. 

A causa delle sue condizioni di salute, fino a mercoledì il bimbo è rimasto nel reparto di neonatologia, anche se formalmente affidato ai servizi sociali, che consentono comunque incontri con i genitori - la mamma è una milanese di 34 anni - in presenza del personale sanitario per un paio di ore al giorno. In mattinata, proprio durante una delle visite programmate, il papà avrebbe preso il bimbo e si sarebbe allontanato dal Fornaroli. Ad allertare i carabinieri e l'autorità giudiziaria è stata la stessa direzione ospedaliera. 

I militari stanno ora cercando di rintracciare i genitori e il piccolo, che per il momento sembrano essere scomparsi nel nulla. All'inchiesta anche il ruolo di appurare come il papà abbia fatto a uscire dall'ospedale con il bimbo tra le braccia. 

I due - che hanno un'altra figlia, affidata alla nonna materna - hanno entrambi conclamati problemi di tossicodipendenza e qualche precedente per reati contro il patrimonio. Al momento anche la donna non si trova, un dettaglio che lascia presupporre che padre e madre siano d'accordo. I due non hanno domicili né residenze ufficiali, ma vivono in alloggi di "fortuna", spesso case popolari occupate: motivo per cui trovarli non è così facile. L'ipotesi di chi indaga, comunque, è che non si siano allontanati troppo. 
 

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