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Il sequestro / Rho

Blitz della polizia nel covo dei Bandiera: coca, armi e una "pioggia" di proiettili

Gli agenti della Squadra Mobile hanno effettuato una perquisizione in una cantina

Un fucile a canne mozze, un revolver che sembra uscito da un film western e una pioggia di cartucce. Blitz della polizia in una cantina della famiglia Bandiera a Rho (Milano). Dopo la perquisizione - delegata dalla procura della Repubblica, Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lombardo - gli agenti hanno sequestrato le armi e le munizioni riconducibili alla famiglia 'ndranghetista.

Dossier: a Rho la santabarbara della mala milanese

Lo scorso novembre, nel corso dell’operazione denominata “Vico Raudo” - che inflisse un duro colpo alla Locale di ‘ndrangheta di Rho - svolta dai poliziotti della Squadra Mobile milanese sotto il coordinamento della Dda, furono arrestate 49 persone accusate, a vario titolo, dei reati associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, minacce, violenza privata, incendio, detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa nonché per il reato di intestazione fittizia di beni.

Blitz 'in casa' Bandiera: il sequestro

In particolare, le indagini, allora svolte, consentirono di poter affermare come a Rho, su cui in passato era stata acclarata la presenza di una struttura di ‘ndrangheta denominata “locale di Rho”, già riconosciuta come struttura mafiosa, si stesse nuovamente ricostituendo l’organizzazione. L'artefice della "rinascita" è stato individuato nel capo della "locale", Gaetano Bandiera, condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso il quale, una volta scontata la sua pena, con la collaborazione dei membri della sua famiglia e di altri uomini, stava cercando di reimporre sua presenza sul territorio.

Il clan della famiglia Bandiera

Nel corso delle indagini, a dimostrare la pericolosità e l’operatività dell’organizzazione, furono effettuati numerosi riscontri in termini di sequestri di sostanza stupefacente e di armi. In una circostanza fu rinvenuto e sequestrato, un vero e proprio arsenale composto da armi comuni da sparo, anche clandestine, armi da guerra e relativo munizionamento, a disposizione dell’associazione. Dopo ulteriori investigazioni era emersa la possibilità che all’interno di una cantina, ubicata nello stabile di uno degli indagati, ancorché non direttamente a lui riferibile, potessero essere occultate ulteriori armi e dello stupefacente.

Venerdì pomeriggio gli agenti della Mobile, guidati da Marco Calì, hanno effettuato una perquisizione nella cantina in questione. C'erano 150 grammi di cocaina suddivisa in 6 sacchetti, una bilancia elettronica con tracce di polvere bianca, un fucile a canne mozze calibro 12, un revolver calibro 22 carica con 5 cartucce, 818 cartucce di varia tipologia (munizioni per pistola e munizioni per fucile di vario calibro). Il materiale è stato sequestrato per permettere al personale specializzato del Gabinetto regionale della polizia scientifica Lombardia di effettuare tutti gli accertamenti del caso sulla provenienza e utilizzo di tali armi.

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