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Cronaca

Smog, 'blocco auto' per domenica 2 febbraio: è scontro tra Regione e Comune di Milano

L'idea del Comune di Milano è quella di bloccare il traffico in città dalle 10 alle 18. Le info

No al divieto totale della circolazione delle auto nel Comune di Milano: è la posizione della Regione Lombardia sull'iniziativa anti-smog annunciata per domenica 2 febbraio dal sindaco Beppe Sala. La contrarietà sulla 'domenica a piedi' è stata formalizzata con una mozione urgente approvata a maggioranza dal Consiglio regionale. L'idea del Comune di Milano è quella di bloccare il traffico in città dalle 10 alle 18.

Il testo, presentato dalla Lega, "impegna il Presidente e la Giunta regionale a chiedere al Comune di Milano di non bloccare per domenica 2 febbraio le auto Euro 5 e 6". A favore della proposta leghista si è schierato tutto il centrodestra. I consiglieri 5 Stelle non hanno partecipato al voto (uno si è astenuto), contrari il Pd e gli altri gruppi di opposizione.

Milano, a difesa del blocco del traffico di domenica 2 febbraio

“Non sarà l’iniziativa che salverà Milano dallo smog, ma è un intervento emergenziale che servirà, anche come caso esemplare, a riportare un po’ di pulizia nell’aria che si respira in città”, lo ha detto Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd, intervenendo durante la seduta d’Aula, sulla mozione della Lega contro il provvedimento del sindaco di Milano.

“Sicuramente gli interventi strutturali che noi del Pd per primi auspichiamo ogni giorno sono i più importanti per un contrasto globale all’inquinamento, tuttavia vorrei ricordare qual è la situazione nel capoluogo – ha proseguito Bussolati –. Secondo i dati di Inemar-Arpa di Regione Lombardia, il Pm10 a Milano è prodotto per il 44% dai veicoli, per il 24% dal riscaldamento e dal 18% dalle attività produttive e industriali. Il 58% del PM10 allo scarico dei veicoli è prodotto dai diesel euro 0, 1, 2, 3 e 4 senza dispositivi antiparticolato. Quindi, l’intervento sulle auto è assolutamente necessario”.

Per l’esponente Pd, come ammesso dallo stesso Sala, “è indubbio che non basta lo stop per una domenica, ma è altrettanto vero che a Milano città, dal 27 dicembre al 27 gennaio, abbiamo avuto tutti i giorni almeno una centralina con valore medio giornaliero superiore al valore limite di Pm10, tranne il 19 e il 20 gennaio, quindi 30 giorni quasi consecutivi. Quindi è normale che il sindaco possa fare anche scelte impopolari, estemporanee, ma che sono frutto di una situazione emergenziale”.

Smog, il Pd: "La Lega ha tagliato le risorse al Tlp di Milano"

E poi c’è l’altro lato della questione, come ha rimarcato Bussolati: “L’assessore all’Ambiente Cattaneo ha detto che il miglioramento dell’aria passa dal trasporto pubblico locale e in effetti Milano, nel 2019, ha messo in servizio stabile i primi 50 bus elettrici o ibridi nelle linee Atm, ha contato su un aumento dei passeggeri del tpl del 4%, ha avviato la riforma tariffaria con un sistema unico per 4,2 milioni di cittadini e più di 200 Comuni della Città metropolitana e della Provincia di Monza e Brianza. Questo ha fatto sì che la qualità dell’aria sia migliorata rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, ci sono picchi che diventano problematici e quindi è necessario intervenire in maniera emergenziale. In quest’ottica una giornata di sosta serve. E se queste politiche fossero prese ad esempio anche dalla Regione, sarebbe l’ideale”.

Invece, “la Giunta leghista ha tagliato 3 milioni e mezzo di risorse all’Agenzia del Trasporto pubblico locale di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Per questo ho proposto un emendamento, non accettato, che voleva un ripristino dei fondi indebitamente tagliati. Questo sarebbe stato un passo per strutturare politiche ambientali di lungo respiro. Il resto è solo polemica politica verso il sindaco Sala e la sua buona amministrazione”, conclude il consigliere Pd.

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