All’ora di pranzo ieri 1° dicembre davanti alla Jabil di Cassina ci sarebbe stato un momento di forte tensione quando un camion avrebbe cercato di forzare il blocco degli operai. L’articolato, inviato dalla Nokia Siemens, sarebbe stato guidato da lavoratori il cui compito sarebbe quello di prelevare del materiale d’ufficio, come sedie e scrivanie, dai magazzini e portarlo nella sede di Cassina Plaza.

Però si sarebbero trovati davanti settanta lavoratori determinati a far passare solo i prodotti finiti e non certo quel particolare carico. Sarebbe dovuto intervenire Sergio Bellavita, numero due nazionale della Fiom, con i dirigenti aziendali. Non ci sarebbe stata nessuna conseguenza grave, ma la paura che episodi del genere possano ripetersi con conclusioni differenti è alta.

Roberto Malanca, rsu aziendale, ha definito il gesto come una verifica della determinazione degli operai a mantenere il presidio e una provocazione in una data così importante. Infatti sarebbe stato il giorno in cui alcuni operai avrebbero dovuto recarsi a Milano in via Melchiorre Gioia, per manifestare durante l’incontro de sindacati con la dirigenza Jabil.

Durante la riunione sarebbe stato proposto di utilizzare la cassa integrazione in deroga per il 2012 con il benestare della Regione e delle parti sociali, anche se la Jabil non cambia idea sul cessare la propria attività. Vittorio Sarti, segretario milanese della Uilm, spiega anche un'altra alternativa quella del ricollocamento in tre società che sarebbero ben disposte verso i 324 lavoratori. Questo darebbe più tempo alle istituzioni per cercare altri enti interessati all’acquisto dello stabilimento di Cassina evitando così la disoccupazione per molti lavoratori.