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Cronaca Piazza degli Affari

Piazza Affari "campeggio" con gli antagonisti. Proteste e feriti

Sit-it dei centri sociali davanti a Palazzo Mezzanotte. Qualche spintone e brevissimi scontri con la Digos. Due contusi lievi. "La gente viene prima del profitto", urlano i giovani

Tre tende davanti alla Borsa. Piazza Affari. Luogo insolito per un campeggio. Con cordoni di polizia e carabinieri schierati, per giunta. In scena, dalla tarda mattinata di lunedì 5 settembre (giornata ante sciopero generale) la protesta degli antagonisti dei centri sociali contro la Manovra e - in generale - gli "oppressori" capitalisti. "Noi da qui non ci muoviamo", dicono.

Piazza Affari è chiusa al passaggio, camionette di polizia e Arma fanno da sbarra. Ci sono momenti di tensione, qualche spintone, due persone (un sindacalista Usb, Unione sindacale di base e un ragazzo) sono feriti rispettivamente a schiena e mano.

I giovani vorrebbero entrare a Palazzo Mezzanotte. Sono respinti. Arriva un'ambulanza che medica i contusi. Nel frattempo, tra slogan "contro" ("People before profit"; "No al pareggio di bilancio, cancellare il debito"; "O la Borsa o la vita") va in scena un'estenuante trattativa con gli uomini della questura per lo sgombero tranquillo nell'area. 

Sul Palazzo della Borsa valori sono appesi striscioni contro Berlusconi, Emma Marcegaglia, l'ad Fiat Marchionne, il ministro della Funzione pubblica Brunetta. "Noi non ci arrendiamo - dice una giovane attivista -, ci trattano come criminali mentre in quel palazzo (e guarda la Borsa, ndr) speculano sulle spalle dei più poveri. Non ci muoviamo, non ci possono trattare così. Domani c'è sciopero, e faremo sentire la nostra voce". Ed è pronto lo stesso canovaccio

 

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