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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Truffe delle onlus sui migranti: il boss della ‘ndrangheta ha ricevuto oltre 50mila euro

Stesso discorso per altri due condannati per fatti di ‘ndrangheta: Salvatore Muia e Salvatore Camerino

Il boss della ‘ndrangheta Santo Pasquale Morabito avrebbe ricevuto oltre 50mila euro dalla cooperativa “Amici di madre Teresa Giuliani” come stipendio per un’attività mai lavorativa mai prestata. E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta milanese che ha portato i militari della Gdf di Lodi a eseguire 11 arresti per truffa allo stato nella gestione dell’emergenza migranti da parte di quattro onlus. 

I boss assunti dalle onlus

Dall’indagine sono emersi tre casi di assunzioni fittizie di detenuti che risultavano falsamente alle dipendenze delle onlus coinvolte perché altrimenti non avrebbero potuto beneficiare della misura alternativa al carcere. Uno di loro è appunto Santo Pasquale Morabito, pluripregiudicato residente a Milano ma originario di Africo, nel Reggino, e legato al padrino Giuseppe Morabito, detto “u Tiradrittu”.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti milanesi, tra l’aprile 2014 e l’ottobre 2018 risultava dipendente della coop “Gli amici di madre Teresa Giuliani”, con l’inquadramento di impiegato par time, per un compenso complessivo di poco superiore ai 51 mila euro. 

Altri due condannati per ndrangheta tra gli assunti

Stesso discorso per altri due condannati per fatti di ‘ndrangheta: Salvatore Muia, assunto dalla coop “Milano Solidale” per uno stipendio di 20 mila euro, e per Salvatore Camerino, dipendente della stessa coop “Gli amici di madre Teresa Giuliani”. 

“Tra le varie finalità illecite - ricostruisce il gip Carlo De Marchi nell’ordinanza di custodia cautelare - anche quella di garantire supporto economico ad alcuni soggetti colpiti da condanne per reati, tra gli altri, di associazione a delinquere di stampo mafioso, garantendo ai medesimi sia uno stipendio senza alcuna controprestazione lavorativa, sia consentendo loro di richiedere, mediante la presentazioni di documentazione falsa, la possibilità di usufruire di misure alternative alla detenzione prestando attività lavorativa presso Onlus che abbiamo nello statuto finalità di carattere sociale”.

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