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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cassina de' Pecchi

Brusca frenata in metrò a Cassina de' Pecchi, due feriti: terza volta in pochi giorni

Ancora una frenata d'emergenza improvvisa che ha causato contusi

Un'altra frenata anonima in metropolitana, la terza in pochi giorni, la seconda sulla linea verde (M2). E ancora una volta si contano i feriti tra i passeggeri che, cadendo, sono rimasti contusi. E' successo a Cassina de' Pecchi quando mancavano pochi minuti alle otto di mattina di lunedì 11 marzo. Meno di 48 ore dopo la frenata in Cadorna che, sabato pomeriggio, ha causato 9 feriti. E meno di 24 ore dopo la conferenza stampa convocata d'urgenza da Atm per fare luce su questi episodi.

La frenata improvvisa di lunedì ha provocato due persone ferite, tra cui una 50enne, non in modo grave. E la circolazione della metropolitana non ha dovuto interrompersi. Le frenate brusche sono provocate dai sensori che trasmettono le informazioni sullo stato dei binari e delle gallerie: il "cervellone" elettronico elabora queste informazioni e, a fronte di potenziali rischi, decide che cosa fare. In alcuni casi, la soluzione è la brusca frenata.

Sabato pomeriggio, oltre al blocco della circolazione dei treni per quasi un'ora con attivazione di servizi sostitutivi, la frenata d'emergenza automatica ha provocato 9 contusi in ospedale. Atm, il giorno successivo, ha spiegato che i sensori dei binari hanno "elaborato" un potenziale rischio, che in realtà non sussisteva, e hanno "ordinato" al treno di frenare bruscamente. I nuovi treni, poi, frenano più bruscamente di quelli vecchi ed è per questo che si cade di più, e ci si ferisce di più, nonostante gli episodi siano in diminuzione.

Proprio sulla M2 è stato appena provato un progetto per rifare da zero il sistema di segnalazioni (per un costo di circa 100 milioni di euro) in modo che siano più "raffinate" e precise. 

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