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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

“I rom la feccia della società”: parlamentare condannato a risarcire dodicimila euro

Gianluca Buonanno, europarlamentare leghista, dovrà risarcire con dodicimila euro le due associazioni che lo avevano denunciato per le sue frasi contro i rom in diretta tv. La sentenza

Nessuna impunità da europarlamentare, nonostante le “coperture” valgano anche per idee “manifestate con toni aspri e duramente critici”. Nessuna semplice e inviolabile libertà d’espressione. Ma soltanto, secondo il giudice, la voglia di denigrare e offendere. 

Dovrà pagare per le sue parole, e non solo con i soldi, Gianluca Buonanno, l’europarlamentare leghista che nel corso di “Piazza Pulita” dello scorso 2 marzo aveva ripetuto in diretta tv - non una, non due, non tre, ma quattro volte - la frase “I rom sono la feccia della società”. Subito dopo la puntata era arrivata la denuncia dell’Asgi, associazione giuridica per gli studi sull’immigrazione, e di Naga, associazione milanese che tutela i diritti dei cittadini stranieri, che martedì hanno vinto la loro battaglia. 

Il giudice del tribunale di Milano, infatti, ha condannato l’esponente del carroccio per molestie, accogliendo in pieno il ricorso dei due gruppi. Il palazzo di giustizia meneghino ha riconosciuto che associare il termine “feccia” all’etnia rom “non solo è grandemente offensivo e lesivo della dignità dei destinatari, ma assume altresì un’indubbia valenza discriminatoria”.

A salvare Buonanno - lo stesso che si presentò in tv con una pistola per manifestare a favore di Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio d’Adda che uccise un ladro entrato in casa sua per rubare -, non ci è riuscita neanche l’immunità. Perché il giudice ha stabilito che, nel caso in esame, le parole utilizzate non fossero espressione di opinioni politiche, seppur manifestate con toni aspri e duramente critici”, ma avessero come unici obiettivi “la denigrazione e l’offesa”. 

Buonanno, così, oltre al pagamento delle spese legali, è stato condannato alla pubblicazione dell’ordinanza "in caratteri doppi del normale ed in formato idoneo a garantirne adeguata pubblicità”, sul quotidiano “Il Corriere della Sera” entro trenta giorni dalla notifica della stessa. Ma non solo. 

L’europarlamentare dovrà anche versare seimila euro di risarcimento a favore di ognuna delle due associazioni a causa “dell’elevato contenuto discriminatorio delle affermazioni pronunciate, della loro portata diffamatoria e denigratoria, della reiterazione per ben quattro volte della frase offensiva, della assoluta convinzione con la quale sono state pronunciate tanto da non indurre alle scuse malgrado la espressa possibilità offerta dal conduttore” .

“Siamo soddisfatti - hanno commentato Asgi e Naga -. L’espressione utilizzata era palesemente lesiva della dignità degli appartenenti all’etnia rom e costituiva discriminazione, perché atta a creare un clima ostile, intimidatorio e di disaggregazione . La nostra azione dimostra che possiamo e dobbiamo continuare a lottare contro queste violazioni.”

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