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Cronaca

"Io sto male, non vado ad ammazzare altra gente": autotrasportatori massacrati con turni di 18 ore. 5 imprenditori arrestati

L'episodio nel Lodigiano. Per la stanchezza uno degli autista di un camion uccise un 78enne che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali a Lecco

"È da giugno che non scendo dal camion, mi sto arrugginendo qua e ho 75 anni". "No, io sto male, mi stavo addormentando sul volante. Io non vado ad ammazzarmi o ad ammazzare altra gente". Sono due delle drammatiche frasi intercettate nell'ambito dell'inchiesta sullo sfruttamento di alcuni autotrasportatori da parte di cinque imprenditori lodigiani, che sono stati arrestati.

Le fiamme gialle di Lodi, su ordine della procura, hanno effettuato diverse perquisizioni nei confronti degli imprenditori, titolari del gruppo Plozzer, dedito al trasporto di merci deperibili, con 150 dipendenti. Le accuse nei loro confronti sono di associazione a delinquere, sfruttamento del lavoro, estorsione ed evasione fiscale: la guardia di finanza parla di "una vera e propria galassia di società costituite con l’unico scopo di evadere il fisco".  Al momento quattro degli indagati - P.S. 30 anni, P.M. di 35, M.P. di 58 e P.G.R. di 41 - hanno l'obbligo di firma mentre uno si trova ai domiciliari, P.R., di 52 anni.

Gli imprenditori arrestati costringevano gli autisti che lavoravano per loro a turni fino a 18 ore, tanto che l'anno scorso uno dei trasportatori vessati finì per travolgere, uccidendolo, un 78enne che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali a Lecco. L'operazione della Guardia di Finanza, battezzata Spartaco, ha visto impegnati oltre 100 finanzieri e ha portato anche al sequestro di beni per un importo oltre 20 milioni di euro.

Ad emergere attraverso le investigazioni anche il fatto che i dipendenti della ditta di autotrasporti Plozzer "per poter dormire sui camion che avrebbero utilizzato la mattina dopo" pagavano una cifra di 200-300 euro al mese ai loro "datori di lavoro", come si evince dall'ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque dei titolari dell'azienda di autotrasporti. "Oltre 20 milioni riciclati, ed in parte reimpiegati nelle attività aziendali - si legge in una nota delle fiamme gialle - hanno consentito a questa impresa criminale di accaparrarsi enorme fette di mercato della grande distribuzione organizzata, tanto da farla divenire uno dei gruppi di riferimento nazionale per il trasporto delle merci deperibili".

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