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Cronaca

«Non possiamo imbarcare il tuo cane»: Alitalia condannata da un giudice

L'episodio nel 2012 a Malpensa: nonostante il regolare biglietto, il passeggero e il suo cane lasciati giù perché il volo era operato in realtà da AirOne, che non trasporta animali

Alitalia è stata condannata per avere negato ad un cliente l'imbarco del suo cane. L'episodio risale al 23 dicembre 2012, quando un giovane di Marsala (Trapani) si trovava all'aeroporto di Milano Malpensa e stava per imbarcarsi per un volo diretto a Trapani. Era però con il suo cane, un american bulldog di nome Cash. 

L'agenzia che gli aveva venduto il biglietto (per sé e per il cane) gli aveva raccomandato di recuperare una gabbietta omologata, che poi avrebbe dovuto essere portata sulla stiva dell'aereo. Ma a Malpensa il marsalese ha scoperto che il volo sarebbe in realtà stato operato da AirOne, società controllata di Alitalia. Una delle differenze tra le due compagnie è proprio la politica sugli animali domestici: AirOne non li trasporta. 

Risultato: per lo studente (e il cane) è stato impossibile salire sull'aereo. Per tornare a Marsala, il giovane ha dovuto prendere un treno per Genova e una nave per Palermo. 

Ora Alitalia dovrà risarcire 1.580 euro al giovane. Un giudice del tribunale di Marsala ha infatti sentenziato che Alitalia ha mostrato «mancanza di buona fede e preordinato disegno di non voler informare la clientela dei diritti ad essa spettanti», e in conseguenza di questo, un dolo incidente verso il giovane, a cui dunque è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno. Secondo Antonino Rallo, legale del giovane, «Alitalia aveva autorizzato l'agenzia di viaggi ad emettere un biglietto, quello per il cane, che in realtà non avrebbe potuto emettere».

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