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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Immobile comprato a prezzo "gonfiato", chiesto giudizio immediato per i commercialisti della Lega

La richiesta riguarda Di Rubba e Manzoni, ma anche l'imprenditore Barachetti. Il caso Lombardia Film Commission

E' stato chiesto il processo con rito immediato, cioè senza l'udienza preliminare, per Alberto Di Rubbia e Andrea Manzoni, i due commercialisti della Lega indagati per il caso del capannone acquistato a Cormano da Lombardia Film Commission. Deciderà il gip di Mlano Giulio Fanales. La richiesta riguarda anche Francesco Barachetti, imprenditore. I tre sono ai domiciliari in attesa di giudizio e rispondono di peculato, turbativa d’asta, fatture false ed evasione fiscale.

Il caso riguarda il "doppio" acquisto dell'immobile: a febbraio 2017 fu acquisito per 400 mila euro dalla società Andromeda per opera di un altro commercialista, Michele Scillieri, presso il cui studio, in seguito, sarà posta la sede legale del partito neocostituito "Lega Matteo Salvini". Poi, a dicembre 2017, la Fondazione Lombardia Film Commission (presieduta allora da Di Rubba) acquistò lo stesso immobile per 800 mila euro, il doppio in pochi mesi. 

Un altro indagato, Luca Sostegni, ha recentemente ottenuto il patteggiamento a oltre quattro anni, mentre lo stesso Scillieri ha chiesto di patteggiare tre anni e otto mesi. Secondo l'accusa, i tre professionisti avrebbero "pianificato" la compravendita del capannone per distrarre fondi. Parallelamente la Banca d'Italia aveva aperto un approfondimento su Barachetti, titolare di un'impresa di elettricista e idraulica, a cui sarebbero arrivati 300 mila euro dalla compravendita del capannone e che, poi, avrebbe effettuato versamenti in rubli presso una banca di San Pietroburgo.

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