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Cronaca

Grave stato di sofferenza nella gabbia della clinica: per il caracat scattano "i domiciliari"

L'animale è stato affidato alla padrona, resta aperto il procedimento penale

Sono scattati gli "arresti domiciliari" per il caracat Grum, incrocio tra il caracal, lince del deserto e gatto europeo, sequestrato a Milano dai carabinieri a causa della sua presunta pericolosità. Nella giornata di giovedì 18 gennaio il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha firmato un decreto con cui dispone il suo affidamento in custodia giudiziale alla proprietaria. Il motivo? La sistemazione nella clinica veterinaria San Francesco "pare provocare un grave stato di sofferenza nell’animale".

Caracal Caracal sequestrato a Milano

Grum ha lasciato la gabbia e ha riabbracciato la sua padrona: Anelia Kancheva, 35enne bulgara, ma la vicenda giudiziaria è solo alle prime battute. La donna, infatti, resta indagata per detenzione di animali pericolosi  per l’incolumità pubblica.

I guai per Grum erano iniziati il 22 novembre quando era stato fotografato in piazzale Loreto a Milano. Palazzo Marino diffuse un appello su Facebook in cui chiedeva aiuto ai cittadini per rintracciare il proprietario. Successivamente i carabinieri del nucleo forestale riuscirono a identificare la proprietaria; l'11 gennaio era scattato il sequestro e l'animale era finito in gabbia.

Video: l'animale in gabbia

Grum, avevano spiegato i militari, è un esemplare di caracal, una lince selvatica. L'animale — autoctono di Asia, Africa e Medio Oriente — è nato a maggio 2017 in Belgio ed è stato acquistato in Repubblica Ceca, per circa 10mila euro. Probabilmente è entrato in Italia in auto e non da una dogana. In Bulgaria, paese d'origine della donna, la detenzione del caracal non è vietata dalla legge ma in Italia, con l'introduzione della cosiddetta legge Cites del 1996 è vietato il possesso senza eccezioni.
 

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