Probabilmente avevano già progettato di far perdere le loro tracce. Forse, avevano deciso di farlo proprio durante uno di quei permessi che permetteva loro di uscire dal carcere. Così, martedì sera poco dopo le diciannove hanno colto l’occasione e sono fuggiti. 

Due detenuti, la cui identità non è stata resa nota, risultano ufficialmente evasi dal carcere Beccaria di Milano. I due, che al momento della fuga stavano tornando in cella accompagnati da un insegnante e da un’operatrice Enaip, sono scappati mettendosi a correre quando si trovavano ormai a meno di un chilometro dall’istituto. 

L’operatrice, spiega il sindacato Sappe che ha denunciato l’evasione, ha immediatamente avvisato la polizia penitenziaria, che insieme alle altre forze dell’ordine si è messa alla ricerca dei fuggitivi. L’operazione, però, al momento non ha dato gli esiti sperati e i due detenuti non sono ancora stati trovati. 

I due all’interno del carcere lavoravano e usufruivano spesso di permessi, anche perché erano ormai vicini alla scarcerazione.

Non è chiaro se i detenuti siano minorenni, anche perché - come denunciato proprio dal Sappe - il Beccaria ospita ormai uomini fino ai venticinque anni di età ed è “impensabile - l’amara conclusione del sindacato - far convivere negli stessi ambienti carcerari adulti con bambini di quattordici anni”.