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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Donna accoltellata alla gola in centro senza motivo, l'aggressore: "In carcere sto meglio"

Era accaduto lo scorso 12 agosto in largo la Foppa. L'uomo era subito stato fermato con l'accusa di tentato omicidio

"Sto meglio ora che sono in carcere". Sono le parole del 31enne bengalese che lo scorso 12 agosto, in largo La Foppa, accoltellò alla gola una 64enne con un coccio di bottiglia, venendo subito fermato con l'accusa di tentato omicidio. A riportarle la perizia psichiatrica disposta dal giudice per le indagini preliminari Guido Salvini.

La perizia, oltre a mettere in luce l'incapacità di intendere di volere dell'uomo al momento dei fatti e la sua pericolosità, attraverso una trentina di colloqui ha ricostruito la sua vita prima del drammatico episodio. L'immigrato, arrivato in italia una decina di anni fa, dopo aver pagato "15 mila euro (per il viaggio, ndr) e 7 mila euro per il permesso di soggiorno", come ha dichiarato lui stesso, ha lavorato come "operaio sottopagato per 3 euro all’ora" all'interno di alcune aziende tessili della Provincia di Napoli, nonostante in Bengala avesse studiato per diventare avvocato. 

Accoltellata in Largo la Foppa (foto Mt)

Il 31enne - che si era reso protagonista di altre tre aggressioni - ha ricordato di essersi sentito "triste e disperato", oltre che "senza amici", circostanza per la quale provava "vergogna", si legge nella perizia firmata dallo psichiatra Mario Mantero, che riporta anche come l'aggressore consideri quella del carcere una situazione migliore rispetto alla sua vita precedente. Attualmente il bengalese si trova a San Vittore: avrebbe dovuto essere trasferito in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza ma al momento non ci sono posti disponibili. Per lui verrà fissato il processo con rito abbreviato, nel caso in cui gli dovessere venire riconosciuto dal gup il "disturbo psicotico breve", potrebbe essere assolto. Se sarà accertata la sua pericolosità sociale, contestata dalla difesa, sarà affidato a una Rems.

L'aggressione

Il 12 agosto l'accoltellatore - 31enne del Bangladesh, regolare e senza precedenti - aveva sorpreso alle spalle la vittima e l'aveva buttata a terra. Poi aveva spaccato una bottiglia infierendo con violenza su di lei e sferrandole dei violentissimi fendenti al collo, a un polso e alla spalla. Il tutto era accaduto pochi minuti dopo mezzogiorno.

A bloccarlo era stato un 45enne romano che aveva appena terminato un appuntamento di lavoro e stava andando verso la stazione Garibaldi per prendere il treno. L'uomo aveva dato un calcio all'aggressore, che era poi stato circondato e bloccato da altri passanti prima di essere preso in carico dalla polizia. 

Video | La donna che ha soccorso per prima la vittima

A soccorrere per primi la donna, invece, erano stati un giovane italiano, una turista polacca, un turista olandese e una 36enne russa, Ola, che da tredici anni vive a Milano. La donna aveva tamponato con la sua mano la ferita sulla gola della vittima, che aveva perso moltissimo sangue. Visitata sul posto dagli equipaggi di un'ambulanza e un'auto medica, la 64enne era poi stata accompagnata in codice rosso al Niguarda, dove era entrata immediatamente in sala operatoria.

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