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Terrorismo: Riesame di Milano conferma carcere per leader Fai

Devono restare in carcere Stefano Gabriele Fosco e la sua ex compagna, Elisa Di Bernardo, arrestati assieme ad altre persone lo scorso giugno nell'ambito dell'inchiesta sulla 'rete' anarco-insurrezionalista e, in particolare, sulla Federazione anarchica informale (Fai)

Devono restare in carcere Stefano Gabriele Fosco e la sua ex compagna, Elisa Di Bernardo, arrestati assieme ad altre persone lo scorso giugno nell'ambito dell'inchiesta sulla 'rete' anarco-insurrezionalista e, in particolare, sulla Federazione anarchica informale (Fai) e sul Fronte rivoluzionario internazionale (Fri).

Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano. L'inchiesta è recentemente passata dalla Procura di Perugia a quella di Milano ed è affidata al pm Grazia Pradella. Gabriele Fosco, cinquantenne di Chieti ma arrestato a Pisa, sarebbe stato, secondo l'accusa, il "punto di riferimento" degli anarco-insurrezionalisti italiani, supportato da Elisa Di Bernardo.

Al centro delle indagini una serie di azioni messe a segno dagli anarchici: l'invio nel 2009 di una busta esplosiva al direttore del Cie di Gradisca d'Isonzo; l'invio nel 2011 di buste esplosive al direttore della Deutsche Bank di Francoforte, a quello di Equitalia di Roma e all'ambasciatore greco a Parigi; lo scoppio di un ordigno artigianale alla Bocconi di Milano.

Proprio quest'ultimo atto, su cui ci sono più riscontri dal punto di vista investigativo, ha portato alla competenza della Procura del capoluogo lombardo.

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