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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

A Milano mancano 702 poliziotti: la sicurezza è a rischio

A denunciarlo sono i sindacati Siulp e Cisl che chiedono alle istituzioni risposte concrete: "Basta iniziative d'immagine, per migliorare il controllo sul territorio occorrono più agenti e politiche di prevenzione"

Secondo il Siulp, a Milano mancano 702 poliziotti. Il decreto ministeriale di riferimento, risalente al ’91, prevedeva, infatti, la presenza di 4.037 agenti in questura, 631 nella polizia ferroviaria e 414 nella polizia stradale, mentre oggi ne risultano in servizio solo 3.707.

I numeri sopra elencati hanno fatto da sfondo alla denuncia condivisa dal sindacato di polizia e dalla Cisl nel corso di un convegno intitolato “Terrorismo insieme per ricordare uniti per prevenire”. Attualmente - si è stato detto nel corso dell'incontro- sul territorio sono insediati 22 commissariati (17 in città e 5 in provincia), con organici che oscillano dalle 50 alle 100 unità per un totale di 1.390 addetti. Il problema della sicurezza non è solo un problema di ordine pubblico.

L'istituzione di pattuglie miste con l’esercito o di figure come i poliziotti di quartiere, ma anche l’apertura di nuove caserme, sono tutte iniziative che, secondo i rappresentanti della categoria, "si sono rivelate iniziative d’immagine che non hanno dato risposte al bisogno di sicurezza dei cittadini. Ciò che occorre è, invece, un deciso sforzo per ampliare gli organici delle forze dell’ordine, razionalizzare i presidi sul territorio e favorire il coordinamento di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. In quanto agli stranieri, non basta reprimere ma si deve prevenire, attuando e progettando vere politiche di integrazione sociale".

“Le forze politiche – ha aggiunto il segretario generale della Cisl milanese, Danilo Galvagni – devono smetterla di cavalcare le paure dei cittadini per fini elettorali: basta fiaccolate e dichiarazioni al vetriolo, come quelle che tendono a equiparare emigrazione e delinquenza e a far apparire la situazione più allarmante di quella che è. Servono meno chiacchiere e più interventi concreti. La Polizia milanese lamenta da anni gravi carenze negli organici e nei mezzi, però cambiano i governi e gli appelli rimangono inascoltati. In città ci sono troppe zone abbandonate a sé stesse”.

“La lotta al crimine – ha spiegato il segretario generale del Siulp milanese, Mauro Guaetta – non si fa con gli slogan. Servono interventi concreti, a cominciare dal potenziamento di uomini e mezzi. Soltanto a Milano mancano diverse centinaia di agenti. Non solo, le scelte fin qui fatte si sono dimostrate inefficaci. L’apertura di nuove caserme, ad esempio, vista la carenza degli organici, si è rivelata dannosa perché per funzionare hanno bisogno di tutta una serie di figure che sono state recuperate tra il personale esistente. Detto in altri termini, per aprire nuove caserme si sottraggono agenti e mezzi dall’attività di controllo nelle strade. Lo stesso discorso vale per i poliziotti di quartiere: quelli in servizio a Milano non sono uomini in più, ma agenti spostati dalle volanti. E questo, dal punto di vista del contrasto al crimine, è un problema: una pattuglia in auto è senz’altro più efficace di un agente a piedi”.

Durante il suo intervento Guaetta ha avanzato , infine, due proposte finalizzate a rendere più efficace il controllo del territorio: "ridurre gli attuali 17 commissariati cittadini in 9 distretti di polizia, uno per ogni circoscrizione, e trasformare i restanti 8 da commissariati a posti di polizia da destinare esclusivamente al disbrigo di pratiche burocratiche. Ciò consentirebbe di recuperare circa 300 uomini da utilizzare in strada".

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