Stilista trovata impiccata, ricorso del pm: "Fu femminicidio"

Appello perché Marco Venturi sia riconosciuto in secondo grado colpevole dell'omocidio volontario della ex fidanzata Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni trovata impiccata con una sciarpa a un albero di piazza Napoli il 31 maggio 2016. Questa la richiesta del pm di Milano Francesca Crupi.

Gli elementi "raccolti nel corso delle indagini" sulla "personalità" di Carlotta Benusiglio e sul "suo rapporto con Venturi" escludono, scrive Crupi, "la sussistenza di realistici intenti suicidiari della donna" e rafforzano "l'ipotesi accusatoria nel senso di ritenere la responsabilità" del 47enne "per l'omicidio".

Lo scorso 8 giugno Venturi, a processo per omicidio, era stato condannato a 6 anni di reclusione per morte come conseguenza di altro reato. La sentenza di primo grado, dopo un rito in abbreviato, era stata pronunciata dal gup Raffaella Mascarino che aveva appunto riqualificato l'accusa di omicidio volontario come morte in conseguenza di altro reato, ovvero di stalking nei confronti della ex compagna.

Secondo il gup, la morte di Benusiglio fu provocata dai due anni di minacce e vessazioni sia fisiche sia psicologiche alla quale Venturi aveva sottoposto la giovane donna. Ma per la Procura, quella notte la stilista sarebbe stata strangolata al culmine dell'ennesima lite dall'ex fidanzato, che poi avrebbe inscenato un suicidio. Secondo il pm, ci sono gli elementi, "per poter inquadrare la morte di Benusiglio nell'ambito del cosiddetto 'femminicidio', è cioè l'omicidio commesso da chi, dopo aver maltrattato, vessato, perseguitato e usato violenza nei confronti della propria partner, ne cagiona la morte". Crupi in primo grado aveva chiesto una condanna a 30 anni per Venturi. I legali dell'uomo, Andrea Belotti e Veronica Rasoli, hanno a loro volta depositato il ricorso in appello per chiederne invece l'assoluzione.