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Cronaca

Cartelli imbrattati, raccolto dossier: "Punizioni troppo 'morbide'"

Tanti i cartelli a Milano resi illeggibili: "E la Cassazione ha linea morbida", spigea Fabiola Minoletti (Abruzzi-Piccinni)

Sono ricoperti da scritte, tags, scarabocchi, adesivi pubblicitari: i cartelli stradali dovrebbero dare indicazioni precise agli automobilisti e ai ciclisti, ma spesso a causa della condizione di degrado in cui vertono sono letteralmente illeggibili.

Il fenomeno della cartellonistica stradale imbrattata riguarda tutta la città di Milano e nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale per contrastarlo, continua a perversare. «Il problema dei cartelli stradali imbrattati è abbastanza diffuso su tutto il territorio milanese, anche se attualmente si è attenuato grazie alla sostituzione in corso da parte del Comune della cartellonistica più colpita dalle scritte vandaliche», ha spiegato Fabiola Minoletti, presidentessa del comitato Abruzzi–Piccinni che ha realizzato un dettagliato dossier fotografico riguardo questo problema. 

Cartelli imbrattati © MilanoToday

Come è noto il fenomeno delle scritte vandaliche non riguarda solo i cartelli stradali, ma gran parte dell’arredo urbano milanese. Il comitato presieduto da Minoletti, insieme all’Associazione nazionale antigraffiti, da tempo si battono per contrastarlo e chiedono a tutte le istituzioni interventi sempre più adeguati.

«Tale dossier è stato da noi realizzato per criticare la linea morbida decisa dalla Cassazione, che ha accolto il ricorso di un writer inizialmente punito con una condanna a sei mesi di reclusione, sostituiti dalla Seconda Sezione penale della Suprema Corte con una multa di seimila euro per il danneggiamento», ha spiegato a riguardo Fabiola.

Le scritte vandaliche sui cartelli sono tuttavia quelle che provocano più problemi e disagi ai cittadini e anche ingenti costi per il Comune che deve sostituirli.

«La cartellonistica imbrattata crea degrado urbano e disagio al cittadino e a volte può creare situazioni di pericolo ai guidatori e ai ciclistici o rendere illeggibili delle informazioni utili per una guida sicura - conferma Fabiola -. Noi del comitato Abruzzi–Piccinni vorremmo attraverso questo dossier attirare l’attenzione delle Istituzioni su tale problema e continuare a monitorare tale fenomeno per vedere la sua evoluzione nel tempo. Sicuramente il ripristino della cartellonistica imbrattata ha dei costi per la nostra Amministrazione è per questo che occorrerebbe contrastare alla radice il fenomeno del writing vandalico, causa di questo problema, in maniera più energica».

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