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Cronaca

Case all'asta, mazzette al custode giudiziario per gestire le vendite

L'indagine della guardia di finanza

Hanno corrotto il custode giudiziario che stava curando le procedure di vendita di sessanta lotti immobiliari nel Lodigiano, sottoposti a procedura esecutiva da parte del Tribunale di Lodi. In questo modo si sono di fatto sostituiti al custode gestendo direttamente gli appartamenti e cercando di "dirottarli" verso acquirenti da loro stessi procacciati. Ma il raggiro è stato scoperto dalla guardia di finanza che ha condotto le indagini, denominate "B&Asta" e coordinate dalla procura lodigiana. Tre gli indagati, ovvero il custode giudiziario e due fratelli, titolari e legali rappresentanti di una società immobiliare.

I due fratelli avevano costruito l'immobile "Le Case del Sole", a Tavazzano (sessanta lotti per un valore complessivo di oltre tre milioni di euro), oggetto di una procedura esecutiva immobiliare da parte del Ttribunale di Lodi, che ha messo all'asta i lotti stessi. Secondo quanto riportano le forze dell'ordine in una nota, i due non si sono fatti remore a corrompere il custode giudiziario per sostituirsi di fatto a lui nella gestine degli appartamenti.

I due fratelli, infatti, non si limitavano a pubblicizzare la vendita all'asta degli appartamenti, cosa lecita data la loro professione di intermediari immobiliari, ma di fatto ne preordinavano l'esito, proponendosi come interlocutori privilegiati ai possibili e aspiranti acquirenti. 

La guardia di finanza lodigiana ha provveduto al sequestro di beni per il valore di 105mila euro (la cifra totale che, da quanto è stato accertato, è "passata" dai fratelli al custode giudiziario) e ha disposto l'interdizione dalla professione legale per il custode giudiziario, l'obbligo di dimora per i due fratelli. I tre sono indagati per corruzione e turbativa d'asta.

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