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Cronaca Stadera / Via Neera

Case popolari, la Regione blocca le deroghe per i casi di morosità incolpevole

Palazzo Marino aveva chiesto una deroga per poter assegnare alloggi a chi viene sfrattato perché non riesce più a pagare l'affitto

Allarme dalla regione Lombardia: la città di Milano potrebbe non poter più assegnare alloggi popolari in emergenza a chi viene sfrattato "senza colpa", cioè per ragioni quali la perdita del lavoro o altro. Lo fa sapere Lucia Castellano, consigliera regionale e capogruppo del Patto Civico, commentando una delibera della giunta regionale che verrà discussa e approvata dagli assessori nella giornata di venerdì 25.

"C'è un giorno di tempo per chiedere a Roberto Maroni e all'assessore alla casa Paola Bulbarelli di fermare questo atto", commenta la Castellano.

Questo tipo di assegnazioni, infatti, non può superare - in deroga alla graduatoria - il 25% delle assegnazioni totali ogni anno. Una percentuale che, con l'aumento esponenziale degli inquilini "morosi per necessità", è diventata troppo bassa per rispondere alle esigenze della popolazione. Il comune di Milano aveva pertanto chiesto alla regione l'autorizzazione all'aumento della quota, fino al 50%.

La regione però è orientata a non concedere questo aumento di quota. "Sono 23 mila - commenta la Castellano - le persone in graduatoria, e uno sfrattato che non sia già nelle prime posizioni non avrà alcun modo, senza la deroga ulteriormente richiesta, di accedere a un alloggio". Tradotto: decine di famiglie rischiano di restare in strada per mesi e mesi.

Non si è fatta attendere anche la replica di Daniela Benelli, assessore alla casa e al demanio del comune di Milano. Anche lei ha chiesto a Maroni e alla giunta regionale di ripensarci, sottolineando che si tratta di nuclei familiari in gravissime condizioni economiche. "Dal 2008 il limite del 25% è sempre stato superato con autorizzazione regionale, arrivando in media al 36% delle assegnazioni in deroga", spiega la Benelli: "Il limite del 25% è già stato superato a gennaio, nessun altro alloggio potrebbe essere assegnato se la regione rifiuterà l'aumento della quota".

LA LEGA CONTRO "LA MILANO DI PISAPIA" - Il capogruppo leghista in regione, il monzese Massimiliano Romeo, ha difeso la giunta Maroni: "Facciamo benissimo a negare al comune di Milano la possibilità di innalzare fino al 50% le assegnazioni di alloggi popolari in deroga alla graduatoria, ha spiegato. "Innanzitutto il numero di alloggi a canone sociale assegnati senza ricorrere alle graduatorie diverrebbe sproporzionato e la deroga diventerebbe una procedura normale. Già in passato la stessa guardia di finanza ha segnalato che l’abuso di questa procedura porta al rischio di creare corsie preferenziali, penalizzando chi si trova in una situazione di bisogno e attende invano da anni in graduatoria. Vi è poi il legittimo sospetto che, nella Milano di Pisapia, l’abuso di assegnazioni in deroga finirebbe per favorire unicamente immigrati extracomunitari che, pur non avendo mai versato alcun contributo, si vedrebbero assegnata una casa popolare in barba alle graduatorie".

EXTRACOMUNITARI? - Vale però la pena di considerare che la prospettiva di "favorire unicamente immigrati extracomunitari" è quanto mai erronea. Stiamo infatti parlando di persone che si trovano improvvisamente nell'impossibilità di pagare un affitto a prezzi di mercato (ad esempio dopo avere perso il lavoro). Le statistiche dicono che, nel comune di Milano, anche molti italiani si trovano in questa condizione.

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