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Cronaca

Cassazione: "Non si possono costringere i nipoti a vedere i nonni"

Una sentenza del terzo grado di giudizio ribalta la decisione d'Appello che imponeva ai genitori di lasciare che i nonni paterni vedessero i nipoti

Prima viene l'interesse del minore, solo successivamente quello dei nonni a mantenere "rapporti significativi". Lo ha sottolineato la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso di due genitori contro la decisione dei giudici di Milano di accordare il permesso ai nonni di incontrare i nipoti minorenni.

Tutto era nato dalla lamentela dei nonni paterni, che, in seguito a dissidi con i genitori, si erano rivolti al tribunale dei minorenni di Milano, lamentando di non poter più incontrare i nipoti. E il tribunale aveva accolto la loro lamentela, stabilendo come da prassi le modalità degli incontri. La corte d'Appello, sempre a Milano, aveva confermato la decisione, evidenziando che, alla base, c'era l'incomprensione in particolare tra la nonna paterna e la madre, che non si riusciva a superare, e che si manifestava anche con "svalutazioni e aggressività reciproche".

Ma i genitori non si sono dati per vinti e hanno presentato ricorso in Cassazione, ora accolto. Tuttavia i giudici del terzo grado hanno deciso di rinviare la questione alla corte d'Appello per riformare la sentenza basandosi sul principio del superiore interesse del minore, poiché (come si legge nella sentenza) "Il compito del giudice non è quello di individuare quale dei parenti debba imporsi sull'altro" nel conflitto in corso, ma "stabilire se i rapporti non armonici fra gli adulti (...) si possano comporre e come ciò debba avvenire", nell'interesse del minore (e non quindi degli adulti in primo luogo).

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