Le molestie che i ragazzini avrebbero subito dall'educatore parrocchiale (Paolo Bovi, cofondatore dei Modà), arrestato martedì mattina dalla polizia, erano una sorta di ''penitenza'' richiesta dall'uomo nell'ambito di giochi che facevano assieme.

E' quanto si è appreso in relazione all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Luigi Gargiulo, su richiesta dei pm Daniela Cento e Lucia Minutella.

Paolo Bovi, fonico dei Modà, arrestato per pedofilia

L'educatore-animatore della parrocchia dell'hinterland milanese avrebbe molestato i ragazzi con toccamenti anche nelle parti intime.

Il giudice, da quanto si è saputo, nell'ordinanza ha riqualificato, rispetto alla richiesta dei pm, i fatti di violenza sessuale contestati valutandoli nella fattispecie della ''lieve entità'' perché non si sarebbe trattato di rapporti sessuali consumati, ma di molestie, come toccamenti.

L'animatore parrocchiale (non è un catechista), nato a Cassina de' Pecchi e residente a Cernusco sul Naviglio,nell' hinterland milanese, avrebbe molestato i quattro ragazzini, tra i 13 e i 16 anni, fuori dalla parrocchia e in un caso gli abusi sarebbero avvenuti nel corso di una gita in un campeggio in Val d'Aosta. L'uomo, a quanto si è saputo, è stato allontanato dalla parrocchia quando uno dei ragazzi ha raccontato al prete come si comportava con loro.

L'educatore è stato posto ai domiciliari e per lui il gip ha applicato il braccialetto elettronico, anticipando, in sostanza, le nuove norme del decreto Cancellieri. Le norme sull' obbligatorietà del braccialetto elettronico (il giudice deve spiegare quando non ritiene di applicarlo), infatti, entreranno in vigore quando il decreto sarà convertito in legge. In realtà, l'utilizzo del braccialetto è previsto già dal 2001 e in questo caso il gip l'ha disposto sulla base della vecchia normativa ma anticipando, in sostanza, la nuova.