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Cronaca

"Le chiatte dei ristoranti via entro quattro mesi". La sentenza

Il consiglio di stato dà l'ordine: è necessario un bando del comune per lo "sfruttamento economico" dello "spazio acquoso"

Le chiatte all'inizio del Naviglio Pavese hanno i giorni contati, almeno sulla carta. Una sentenza del consiglio di stato (definitiva, quindi) afferma che, entro 120 giorni, devono scomparire. 

La questione è legata al fatto che, per potere occupare uno spazio demaniale come è l'acqua del Naviglio Pavese, occorre partcipare a un bando. Questo perché si tratta di uno spazio «economicamente contendibile». Il bando però non è ancora pronto. Gli uffici comunali stanno predisponendo un regolamento d'uso, che è la premessa necessaria per attivare una gara pubblica. I giudici del secondo grado amministrativo hanno pertanto stabilito che il comune di Milano ha tempo 120 giorni per il bando, dopodiché i barconi dovranno comunque lasciare la postazione.

Quindi, presto, niente più bar e ristoranti ormeggiati all'inizio del Naviglio. E' da molti anni che ci sono contenziosi tra il comune (e prima ancora la regione) e i gestori. Che si dicono disposti a partecipare ad un eventuale bando. Ma, ovviamente, vogliono trovare il modo per non andarsene se trascorrerà il tempo stabilito. Le chiatte sul Naviglio esistono dagli anni '80 e sono ormai diventate simboliche per la città. 

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