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Chiuso per sempre il campo rom di via Vaiano Valle

L'annuncio dell'assessore Granelli

E' stato chiuso il campo rom abusivo di via Vaiano Valle, nella campagna a sud di Milano. Lo rende noto Marco Granelli, assessore alla sicurezza di Palazzo Marino, aggiungendo che la chiusura, avvenuta giovedì primo settembre, è il culmine di un processo durato alcune settimane, in modo da allontanare dall'area le 33 famiglie che ci vivevano: in tutto 140 persone, per lo più di cittadinanza italiana, di cui 65 minori, che vivevano in baracche abusive, ora in accoglienza temporanea. A maggio del 2022 il governo aveva stanziato 500mila euro per procedere con le attività preparatorie allo sgombero. Ad aprile, le forze dell'ordine avevano invece scoperto una piantagione di 180 piante di marijuana.

"Si interrompe una storia lunga 25 anni di insicurezza, rifiuti, degrado", commenta Granelli: "Si riqualifica un’area, si dà la possibilità, a chi vuole, di integrarsi, nella legalità". La storia dell'insediamento inizia nel 1997 con l'occupazione di un'area privata. Ora lo spazio fino a ieri occupato dal campo è stato sequestrato e riconsegnato alla proprietà, che vigilerà insieme alle forze dell'ordine, iniziando a demolire i manufatti abusivi e a ripulire tutto. 

L'assessore si toglie anche qualche 'sassolino' dalle scarpe: "C'è chi urla alla sicurezza e chi compie i fatti", afferma Granelli ricordando che il campo rom di via Vaiano Valle cominciò ad esistere durante le giunte di centrodestra, mentre a partire dal 2011, con la giunta di Giuliano Pisapia, "si decide di chiudere" i campi "per interrompere l'illegalità e il degrado e permettere un percorso d'inserimento sociale e integrazione nelle regole, con la giusta solidarietà". Di qui la chiusura di sei grandi campi: via Novara, via San Dionigi, via Selvanesco, via Martirano, via Idro e via Bonfadini-Zama.

Appena pochi giorni fa, domenica 28 agosto, erano scoppiati tre grossi incendi (in punti diversi) proprio nel campo rom di via Vaiano Valle, da mezzanotte alle 11 di mattina. I vigili del fuoco erano dovuti intervenire a più riprese per spegnere le fiamme. Il materiale incendiato era composto prevalentemente da rifiuti. 

Il prefetto: "Strategia condivisa per mesi"

Il provvedimento di sequestro preventivo dell'area in questione era stato adottato il 5 febbraio 2020 dall'autorità giudiziaria. Lo segnala in mattinata la prefettura di Milano, aggiungendo che la magistratura aveva dato alla questura l'incarico di procedere "nei tempi e nei modi adeguati", considerando anche la necessità di ricollocare le persone che vivevano nel campo. Nel fratttempo, il comitato per l'ordine e la sicurezza (presieduto dal prefetto) ha più volte esaminato la situazione. Il 30 marzo è stato attivato il proceso di accompagnamento abitativo e sociale, previsto dal decreto sicurezza.

"Situazioni complesse richiedono una strategia condivisa, così si è proceduto in questi mesi per ottemperare al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, contemperando il diritto di proprietà con i diritti delle persone", il commento del prefetto di Milano Renato Saccone.

Incidente sul lavoro

E in mattinata, all'ex campo rom, si è verificato anche un incidente sul lavoro. Intorno alle nove e mezza, due operai di A2A e un agente del reparto mobile di polizia sono rimasti feriti a causa dell'esplosione di un contatore. Erano impegnati, insieme ad altri tecnici e membri di forze dell'ordine, nelle prime operazioni di messa in sicurezza dell'area, della quale è stato eseguito il sequestro nelle prime ore della mattinata. Nessuno dei tre è ferito in modo grave: gli operai di A2A sono stati trasportati dai sanitari del 118 in codice verde all'ospedale di San Donato Milanese. L'agente di polizia, anche lui in verde, è invece all'ospedale Città Studi.

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