Minacciò di morte vicino, ma è cieco: "Non imputabile"
Un non vedente minaccia di morte un vicino di casa per farsi dare un oggetto: per il giudice, il cieco "non è imputabile" vista l'impossibilità "di mettere in atto le minacce"
Per la legge, la minaccia di un cieco è nulla, anche se "violenta" e sentita. E' arrivata a questa decisione la Prima Corte d'Appello di Milano, accogliendo le conclusioni della pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore generale Sandro Celletti.
Il caso riguardava un non vedente, Pasquale L.V.: l'uomo era accusato di aver minacciato di morte un vicino di casa per farsi consegnare una fotografia, a cui teneva molto, nonostante non potesse vedere. In primo grado l'imputato era stato condannato a cinque mesi, mentre la Corte lo ha assolto, ritenendo che, date le sue condizioni, l'imputato difficilmente sarebbe riuscito a mettere in atto le minacce.