rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cileno ucciso, la famiglia chiede risarcimento al Comune

L'ex moglie e i figli del cileno ucciso da colpo sparato da vigile di Milano sono, secondo il loro avvocato, in "disagio economico"

La ex moglie e i due figli, di 5 e 7 anni, di Marcelo Valentino Gomez Cortes, il cileno di 28 anni ucciso con un colpo di pistola dall'agente di polizia locale Alessandro Amigoni lo scorso 13 febbraio, sono "in serie difficoltà economiche" e hanno scritto, attraverso il loro legale, l'avvocato Corrado Limentani, una lettera al Comune di Milano per chiedere "un risarcimento dei danni" subiti con l'uccisione del giovane immigrato sudamericano.

L'agente Alessandro Amigoni è accusato di omicidio volontario perché, stando alle indagini del pm di Milano Roberto Pellicano, nel corso di un inseguimento avrebbe esploso un colpo alla schiena del cileno da una distanza molto ravvicinata che, stando alle perizia dell'accusa, si colloca tra "un minimo di cinquanta centimetri e un massimo di due metri e 80 centimetri circa".

La famiglia del giovane ha deciso di prendere 'carta e penna' e ha scritto all'amministrazione comunale milanese per chiedere i danni - un risarcimento stragiudiziale, senza indicare la cifra - per quanto accaduto, poiché Amigoni, come ha chiarito l'avvocato Limentani, fa parte del corpo di polizia locale che 'ricade' sotto il Comune di Milano.

Comune che, secondo il legale, potrebbe avere una assicurazione per coprire questi fatti. Intanto, si è saputo che il gip di Milano Maria Vicidomini ha respinto la richiesta della difesa di Amigoni che chiedeva di svolgere una perizia, in sede di incidente probatorio, con una sorta di 'simulazione' della dinamica di quanto accaduto lo scorso 13 febbraio in un parco alla periferia di Milano.

A questo punto, il pm potrebbe formulare la richiesta di processo con rito immediato a carico del vigile.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cileno ucciso, la famiglia chiede risarcimento al Comune

MilanoToday è in caricamento