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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Città sicure": a Milano poco lavoro per i militari in servizio

Le prime giornate dell'operazione "Città sicure a Milano" scorrono tranquille. Per i 135 militari, provenienti per lo più dal Friuli, interventi di normale amministrazione, segnalazioni di stranieri senza documenti in regola e misure contro il bivacco nel centro

Scorrono tranquille le prime giornate dell'operazione "Città sicure" a Milano. Il nuovo contingente di militari, 135 già ora e altri 20 ad ottobre, inviati nel capoluogo lombardo sono tutti giovani intorno ai 20 anni e vengono per lo più dai reparti del Friuli.

Indossano la mimetica e come da regola sono accompagnati da due poliziotti, ma i militari possono essere assegnati a pattuglie vicine per esigenze di servizio.

Un po' annoiati ma gentili con tutti danno indicazioni, anche se non le sanno, ai passanti. Il servizio, per ora, si riduce ad ordinaria amministrazione. Gli unici interventi necessari per il momento sono stati per il decoro pubblico, alla lotta la bivacco. Il problema principale dicono gli agenti sarebbero i gruppi di stranieri ubriachi già dalle prime ore del mattino.

I pochi fermi sono relativi in effetti ad identificazioni di stranieri, magari di passaggio, per caso e per sfortuna nei pressi delle pattuglie. Come un indiano fermato ieri percuisito e trovato senza documenti validi, è stato portato in questura.

La presenza dei militari è gradita anche in zone come Piazza Oberdan, in pieno centro di Milano. Negozianti e passanti sono esasperati dai  bivacchi in pieno giorno che spesso sfociano in furti e risse.

Ieri i militari in servizio si sono avvicinati a cinque sudamericani, che fino a pochi minuti prima dormivano di fronte allo Spazio Oberdan, tra bottiglie di vino e avanzi. La pattuglia ha fatto ripulire la strada e li ha sgomberati.
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