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Cronaca Via Lomellina

Lomellina: a quattro anni dalla tragedia, ecco i nuovi alloggi

Riaperto il condominio di via Lomellina nel quale, nel 2006, morirono 4 persone a causa di un'esplosione. Per quattro anni, trasloco forzato per 34 famiglie

Dal 18 settembre 2006, via Lomellina è sinonimo di tragedia. Quel giorno un'esplosione causò la morte di 4 persone e il trasloco forzato di 34 famiglie. Lo scorso sabato mattina, la riconsegna delle chiavi delle abitazioni ristrutturate: una cerimonia intensa e commovente a cui ha partecipato una piccola folla di persone, con la presenza del sindaco Moratti, del vicesindaco De Corato, del presidente della provincia Podestà e di altre autorità.


E' stato il sindaco a rompere simbolicamente, alle 12.45, il cartone che chiudeva l'ingresso e a precedere tutti nel cortile. Ad aprire i discorsi di rito Giuseppe Tucci, presidente del comitato Lomellina, che ha voluto dedicare questa giornata a tutti coloro che hanno aiutato gli abitanti. Ha ricordato i vigili del fuoco, «i nostri angeli», e la polizia che ha impedito atti di sciacallaggio, ma anche la Croce Bianca, i commercianti della via e gli abitanti del quartiere per la gara di solidarietà che hanno scatenato. E poi il consiglio di zona e l'assessore ai servizi sociali Mariolina Moioli (presente e visibilmente commossa), ma anche l'Amsa (che ha ripulito le macerie gratis) e l'impresa di costruzioni (che è venuta incontro alle iniziali difficoltà economiche iniziando comunque i lavori).


Un ringraziamento anche per Guido Podestà, che nel 2006 non era ancora presidente della provincia ma si è immediatamente interessato anche con un suo contributo economico personale, e per la parrocchia, «in quei primi giorni la nostra casa, il nostro magazzino». Dopo di lui ha parlato un'emozionata Letizia Moratti. «E' una bellissima giornata per le famiglie che possono rientrare nelle loro case - ha detto il sindaco - il ricordo va alle vittime, ai loro familiari, a chi ha condiviso un dolore e una tragedia immensi».

Via Lomellina, restituiti gli alloggi alle famiglie


«Come sindaco ringrazio tutti voi che nei rispettivi ruoli (istituzionale, professionale, umano di semplici cittadini) avete contribuito alla rinascita di questa casa. Noi abbiamo messo a disposizione il vicino palazzo di p.le Dateo, ma abbiamo fatto solo il nostro dovere. Tutti voi - ha concluso - siete stati uno splendido esempio di responsabilità civica per tutta la città».


L'ultima parola è stata di padre Franco, un religioso che è stato particolarmente vicino agli abitanti di via Lomellina: «sui cartelli c'è scritto "per non dimenticare", ma che cosa? Non tanto la tragedia, ma il fatto che ci si accorge dell'importanza delle cose essenziali della vita: la nostra famiglia, la nostra casa, la solidarietà».
I residenti hanno allestito una mostra fotografica nel cortile che ripercorre tutti i momenti di condivisione del dolore e delle iniziative per raccogliere fondi, fino ad oggi.


Giuseppe Tucci ha poi spiegato che non è tutto finito: mancano alcune formalità per verificare che gli appartamenti siano tutti a posto, ma i lavori sono stati compiuti e adesso l'importante è questo. E Guido Podestà ha aggiunto: «sono stati quattro anni lunghi per i tempi della burocrazia, e non facili, le autorità hanno fatto il possibile e anche di più. Vedere il palazzo in piedi e le famiglie che rientrano è una gioia per tutti. E' stato bello essere partecipi del grande senso di unità tra le famiglie per aiutarsi nei tempi difficili. Questa condivisione è il ricordo più bello che mi porterò dietro».

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