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Giovedì, 28 Marzo 2024
La commemorazione / Porta Venezia / Via Benedetto Marcello

Il ricordo di Borsellino a 30 anni dalla strage di via D'Amelio

Il procuratore Viola: "Non c'è giustizia senza la verità completa"

A trent'anni di distanza, martedì 19 luglio è stata commemorata anche a Milano la strage di via D'Amelio a Palermo, nella quale rimasero uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina. La cerimonia è stata organizzata da Libera e si è tenuta presso i giardini di via Benedetto Marcello, intitolati a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.

Hanno partecipato il sindaco di Milano Beppe Sala, il procuratore di Milano Marcello Viola, Jole Garuti di Libera e Guido Fogacci della Scuola Caponnetto.

Milano al centro della criminalità organizzata

"La Milano rappresentata da voi qui presenti è un impegno a un percorso di civiltà che oggi rende omaggio a Borsellino, Falcone e alle vittime e ai protagonisti di una battaglia che potrà terminare solo con la vittoria della legge e della democrazia", ha affermato Sala: "Milano sa di essere al centro della criminalità organizzata e che gli appalti per le grandi opere sono gli obiettivi. In questi anni abbiamo voluto imporci come modello dell’intransigenza alla lotta alla mafia e i metodi adottati e in adozione sono qualcosa che non finisce mai di migliorare. Nei prossimi anni porremo grande attenzione alla riqualificazione dell’area ex Expo, degli scali ferroviari, di diversi quartieri e all’istituzione di istituzione di grandi poli culturali come la biblioteca Beic. Dobbiamo quotidianamente far prevalere la giustizia e la legalità".

Necessità di avere giustizia

"Partecipo a questa commemorazione perché sento un forte un dovere di testimonianza, per il mio rapporto di conoscenza personale con Borsellino e per avere vissuto con lui quegli anni a Palermo in quegli uffici", ha detto Viola: "Sono passati 30 anni dalla strage di via D'Amelio e ancora non riusciamo ad avere verità e certezza su ciò che è accaduto e questa è una necessità assoluta perché non possiamo avere giustizia senza verità completa. Credo che abbiamo il dovere di fare tutto ciò che è necessario. Abbiamo un debito di memoria, di verità che riusciremo a estinguere solo quando saremo sicuri di aver accertato processualmente tutte le ferite. Ce n'è bisogno oggi quando rimane la certezza che i depistaggi hanno impedito di fare luce".

Il sindaco Sala (foto Comune di Milano)

sala 30 anni borsellino - foto comune di milano-2

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