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Cronaca

Ragazzo travolto e ucciso da un treno della M3 a Rogoredo: condannato dipendente Atm

Secondo il tribunale di Milano la tragedia si poteva evitare: "Colpa del dipendente"

Una condanna per omicidio colposo e un risarcimento di 340mila euro per i genitori e i due fratelli della vittima. È la condanna inflitta dal tribunale di Milano, con rito abbreviato, a un dipendente dell'Atm che il 24 aprile 2016 era davanti ai monitor della banchina della stazione Rogoredo (linea M3, "Gialla") quando un 22enne di origine peruviana cadde e fu travolto e ucciso da un convoglio. La notizia è stata riportata sul Corriere della Sera.

Il dipendente aveva raccontato che mentre stava controllando i monitor dell'altra banchina, più affollata, gli era sembrato di scorgere "un’ombra alla fine della banchina dispari, che subito dopo è sparita". Non aveva capito, tuttavia, che si trattasse di un uomo. Era andato alla fine della galleria per vedere cosa fosse successo e aveva visto un corpo a pancia in giù sul binario. Era tornato in cabina per premere il pulsante di emergenza, ma il treno era arrivato prima.

Più estesa la dinamica dell'avvocato di parte civile, Isabella Cacciari. La legale, incrociando filmati, l'inchiesta interna Atm e i testi, ha ricostruito che il giovane, in stato di ebbrezza, era arrivato in stazione alle 9.15 scendendo da un treno. Non era uscito, ma era rimasto seduto su una panchina della stazione faticando a stare dritto. L'incidente intorno alle 9.52 quando, barcollando, si era diretto verso l'imbocco della galleria. Ma proprio durante questo tragitto aveva urtato qualcosa rimbalzando sulla linea di sicurezza. Alle 9:53:22, 50 secondi dopo avere iniziato a barcollare, era caduto sui binari. Dopo altri 64 secondi, alle 9:54:26, il dipendente di Atm era intervenuto sulla banchina e circa venti secondi dopo si è verificato il dramma. 

Secondo il magistrato Paolo Storari l'incidente si poteva evitare "poiché la caduta avviene quando il treno è fermo nella precedente stazione Porto di Mare". Decisiva la violazione di due ordini di servizio del 2004: il dipendente Atm avrebbe dovuto avvisare i conducenti di un pericolo potenziale, con conseguente riduzione della velocità, o la chiusura dei segnali della stazione automatica con frenata dei treni. Diversa l'opinione della parte civile: Il dipendente avrebbe dovuto intervenire mentre il ragazzo barcollava in banchina azionando l'allarme vocale per allontanarlo e attirare l'attenzione dei passeggeri.

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