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Cronaca

Tentata estorsione di 80 mila euro: condannato "Mimmo Hummer", l'ultrà con simpatie neofasciste

La condanna con rito abbreviato. Il fatto emerse durante un'inchiesta su frode fiscale e 'ndrangheta

Il militante di estrema destra e ultrà dell'Inter Domenico Bosa, 53 anni, è stato condannato per tentata estorsione dal gup di Milano Guido Salvini, con l'aggravante del metodo mafioso. L'uomo è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione e al pagamento di 4.500 euro di multa con rito abbreviato. Noto come "Mimmo Hummer", Bosa avrebbe preteso insieme ad altri (tra cui Alessandro Magnozzi, a processo con rito ordinario) il pagamento di circa 70-80 mila euro da parte di un imprenditore, il 52enne Maurizio Varesi.

Il fatto è successo nel mese di marzo del 2018. Durante l'incontro Bosa avrebbe anche minacciato la vittima di estorsione affermando che prima o poi avrebbe ottenuto "tutti i suoi soldi", riferendosi a un precedente affare da 800 mila euro. Il fatto nasce da una più ampia indagine relativa a fatti di usura e riciclaggio nell'ambito di una inchiesta sul clan Bruzzaniti della 'ndrangheta.

L'indagine verte su una frode fiscale quantificata in circa 160 milioni di euro nel settore delle telecomunicazioni e in particolare nella tecnologia VoIp. In passato Bosa - in carcere dal mese di gennaio 2020 - era stato sfiorato da una inchiesta sul traffico di droga dal Montenegro all'Italia. Non indagato, ma intercettato mentre parlava con un ex militare jugoslavo, aveva tra l'altro affermato che, per ottenere denaro che gli sarebbe spettato, sarebbe stato disposto anche a "sequestrare le mogli", perché "le mogli degli infami si toccano".

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