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Cronaca

Condannati a 25 anni, avevano ridotto una donna in schiavitù

Condanne fino a 25 anni chieste dal procuratore aggiunto per 3 persone, padre e due figli, che per anni hanno tenuto segregata e hanno abusato di una ragazza marocchina. La giovane fu rapita e portata in Europa quando aveva 17 anni

Il procuratore aggiunto di Milano Marco Grezzi ha chiesto 3 condanne fino a 25 anni di reclusione per altrettanti nomadi, accusati di aver segregato e abusato di una donna marocchina, dopo averla rapita nel suo paese.

La donna era praticamente una schiava per i tre, che l’hanno anche costretta a rinunciare ai suoi figli. Rachida, questo il nome della ragazza, si fidanzò a 17 anni in Marocco con un uomo italo-iracheno.

Dopo la festa di fidanzamento, la ragazza fu narcotizzata e poi portata in Europa, prima in Spagna e poi a Limbiate, in una campo nomadi. Per il fidanzato, l’avvocato ha chiesto una condanna di 23 anni e 3 mesi, 25 per la sorella di ques’ultimo e 11 per il padre.

Le accuse per i tre sono di riduzione in schiavitù, associazione per delinquere finalizzata al furto, violenza sessuale, costrizione e alterazione di stato di minori e
maltrattamenti. Un altro membro della famiglia è già stato condannato per gli stessi reati a 10 anni, per rito abbreviato.
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