Le villette, il super condominio, il carcere, l'aeroporto: tutti i confini irrisolti di Milano

Cosa succede se la tua casa è esattamente sul confine tra un comune e l'altro? Nulla di grave, si potrebbe pensare. E invece i disagi esistono. Come ad esempio il fatto di dover pagare i tributi locali (Tasi, Tari) ad entrambi i comuni, anche se ovviamente proporzionati. Per non parlare della residenza: in quale comune? E le problematiche che possono sorgere se si vende casa.

Le situazioni del genere sono 49 in tutta Milano. Ora Alessandro Sallusti, assessore all'urbanistica, vuole risolverle. E ha portato il dossier in commissione a Palazzo Marino. L'obiettivo è un dialogo con i comuni coinvolti (ben quindici), sentendo anche il parere dei cittadini interessati. In una situazione, quella di un condominio nel Quartiere degli Olmi accatastato a Cesano Boscone, con più di 50 persone residenti, la legge prevede anche la possibilità di un referendum per decidere sotto quale comune porsi.

Altri casi che sono emersi: il carcere di Opera, che però in parte è in territorio milanese. Alcune villette a Cusago, "rovinate" dal confine in linea retta con il risultato di avere una stanza in un comune e un'altra nell'altro. Il deposito di Atm tra Milano e Sesto San Giovanni. Così come l'aeroporto di Linate, che Milano condivide con Peschiera Borromeo. E altro ancora.

Il prossimo passaggio sarà una delibera del consiglio comunale di Milano, per accogliere le modifiche e correggere tutte le irrazionalità. Tutta "colpa" di una linea di confine che nel tempo non è stata "toccata" nonostante l'espansione urbanistica, oppure (nel caso delle villette di Cusago) è diventata improvvisamente da spezzata a retta al momento del passaggio al catasto digitale.