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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Attacco in Congo, uccisi l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e un carabiniere

Morti un militare e l'ambasciatore Attanasio, lombardo di nascita. Il dramma a Goma

Dramma lunedì mattina nella Repubblica Democratica del Congo, dove si è verificato un attacco ai danni di un convoglio delle Nazioni Unite. Stando a quanto finora appreso, nell'attentato hanno perso la vita l'ambasciatore italiano a Kinshasa, il 43enne Luca Attanasio, e un carabiniere di scorta, il 30enne Vittorio Iacovacci. 

L'attacco è avvenuto intorno alle 10, le 9 italiane, presso la cittadina di Kanyamahoro. La vettura faceva parte di un convoglio della Monusco - la missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo - che comprendeva anche il capo delegazione Ue. 

Luca Attanasio: chi era l'ambasciatore morto in Congo

"È con profondo dolore che la Farnesina conferma il decesso, oggi a Goma, dell'Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio e di un militare dell'Arma dei Carabinieri", scrive la Farnesina in una nota. "L'Ambasciatore ed il militare stavano viaggiando a bordo di un'autovettura in un convoglio della Monusco, la missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo", si precisa.

Al momento non ci sono state rivendicazioni, né è nota la matrice dell'attacco. Non si esclude che possa essersi trattato di un tentativo di rapimento finito nel sangue. 

Chi era Luca Attanasio, l'ambasciatore ucciso

Originario di Limbiate nel 1977, Attanasio - sposato e padre di tre figlie piccole - si era laureato con lode all’Università Luigi Bocconi e dopo un breve percorso professionale nella consulenza aziendale ed un master in Politica Internazionale, aveva intrapreso la carriera diplomatica nel 2003.

"Alla Farnesina viene assegnato alla Direzione per gli Affari Economici, Ufficio sostegno alle imprese, poi alla Segreteria della Direzione Generale per l’Africa. Successivamente è Vice Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato con delega per l’Africa e la Cooperazione Internazionale - si legge nel suo profilo sul sito della Farnesina -. All’estero è Capo dell’Ufficio Economico e Commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Berna (2006-2010) e Console Generale reggente a Casablanca, Marocco (2010-2013). Nel 2013 rientra alla Farnesina dove riceve l’incarico di Capo Segreteria della Direzione Generale per la Mondializzazione e gli Affari Globali".

Nel 2015 era tornato all'ambasciata d'Italia in Abuja, in Nigeria e dal 5 settembre 2017 è stato capo missione a Kinshasa, Repubblica. Dal 31 ottobre 2019 era stato confermato in sede in qualità di ambasciatore straordinario plenipotenziario.

Nell'ottobre 2020 aveva ricevuto il Premio internazionale Nassiriya per la Pace "per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli e per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l'altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficoltà".

"Tutto ciò che noi in Italia diamo per scontato - aveva detto l’ambasciatore in quell'occasione - non lo è in Congo dove purtroppo ci sono ancora tanti problemi da risolvere. Il ruolo dell’ambasciata è innanzitutto quello di stare vicino agli italiani ma anche contribuire per il raggiungimento della pace". La cerimonia, organizzata dall’associazione culturale "Elaia", si era tenuta in seduta straordinaria nella chiesa di San Marco Evangelista a Licusati, in provincia di Salerno.

Era stata premiata anche la moglie del diplomatico, Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria "Mama Sofia" che opera nelle aree più difficili del Congo salvando la vita ogni anno a centinaia di bambini e giovani madri. "Non si può essere ciechi davanti a situazioni difficili che hanno come protagonisti i bambini - aveva spiegato Zakia - è necessario agire per dare loro un futuro migliore. Cerchiamo, nel nostro piccolo, di ridisegnare il mondo".

Il ricordo del comune

"L'Amministrazione comunale ha da poco appreso della scomparsa di Luca Attanasio, Ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo e limbiatese di nascita, a seguito di un attacco terroristico al convoglio Onu sul quale viaggiava. Nell'attacco ha perso la vita anche un militare dell'Arma dei Carabinieri", si legge in una nota del comune brianzolo. 

"Luca Attanasio, 43 anni, stava portando avanti diverse missioni umanitarie per la stabilizzazione del Paese africano. Soltanto pochi mesi fa, a novembre, aveva ricevuto il Premio Nassirya per la Pace 2020. Il Sindaco, l'Amministrazione comunale e tutta la città di Limbiate esprimono alla famiglia e ai cari di Luca il proprio profondo e sincero cordoglio. Un concittadino esempio per molti e soprattutto un giovane ragazzo che amava Limbiate", conclude la nota. Il sindaco Romeo ha disposto le bandiere a mezz'asta in segno di lutto.

Dolore anche nelle parole del presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana. "Il cordoglio della Regione e di tutti i lombardi giunga ai familiari di due vittime innocenti colpite barbaramente. Siamo vicini - ha proseguito Fontana - anche alle donne e agli uomini del Corpo diplomatico italiano e dell'Arma dei Carabinieri che, con dedizione e altissima professionalità, sono impegnati in 'complicate' zone del mondo".


 

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