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Cronaca

Paola Caruso continua lo sciopero della fame. Il Corriere della Sera si spacca

La giornalista, da 7 anni collaboratrice dell'inserto Corriere Economia, da tre giorni è in sciopero della fame per l'assunzione di un collega. Il Cdr del giornale la appoggia. Il direttore De Bortoli la critica. Si mobilitano anche Ordine e sindacato

Continua la protesta di Paola Caruso, collaboratrice del Corriere della Sera da 7 anni, contro l'assunzione di un collega proveniente da una Scuola di giornalismo. Al terzo giorno di sciopero della fame è arrivata anche la doppia risposta del giornale: quella del direttore De Bortoli e  quella del Comitato di Redazione.

Il direttore De Bortoli apre alla possibilità di un incontro con Paola Caruso ma è critico nei confronti della scelta
della “collega”. “Paola Caruso è titolare di un contratto di collaborazione che scade nel prossimo aprile. In questo periodo, perdurando lo stato di crisi, non è stata fatta alcuna assunzione e la sua protesta non ha alcun fondamento”, scrive in una nota inviata all'Ansa il direttore del Corriere della Sera.

“La situazione alla quale si riferisce riguarda sempre un contratto di collaborazione accordato, alcuni giorni fa, a un giovane giornalista (che nessuno ha raccomandato) in sostituzione di un altro collaboratore passato a fondare un sito on line. Non ho mai ricevuto dalla collega la richiesta di un colloquio. Se lo farà, la riceverò volentieri, come faccio con tutti. Apprendo dalla valanga di proteste e insulti on line di essere diventato un persecutore di precari. Prego la collega Caruso di smettere lo sciopero della fame e di ritrovare serenità e misura”, conclude De Bortoli.
 
Totalmente opposta l'opinione del Comitato di Redazione sulla vicenda. Il Cdr spiega di aver appreso “da fonti esterne al giornale” la notizia e di essersi attivato per contattare direttamente la collega e affrontare insieme la situazione, al fine di tutelarne la salute e i diritti”. Il Cdr, inoltre in un incontro avuto con il vicedirettore Fontana ha sottolineato che “l’utilizzo dei collaboratori va comunque regolato a garanzia di tutti: non può essere una scorciatoia per tagliare i costi nè una promessa che sfrutti le aspirazione e le necessità di chi è precario”.

Il Comitato si riferisce in particolare ha al divieto per i collaboratori a lavorare entrando nel sistema editoriale, a partecipare a riunioni o a svolgere funzioni di coordinamento di pagine o supplementi. Sembrerebbe, infatti, che il collaboratore proveniente dalla Scuola di giornalismo abbia avuto un contratto mirato a realizzare parti del canale Internet dedicato all’Economia. E, spiegano i giornalisti,  “i nostri accordi impediscono a chiunque non sia assunto di accedere al nostro sistema editoriale, sia quello dell’edizione cartacea sia quello online”. 

Il condirettore si è impegnato a scrivere una nota a tutta la redazione per ricordare che i collaboratori non possono entrare nel sitema editoriale e per invitare i capidesk a vigilare sul rispetto di queste regole.

Il presidente dell'Ordine dei giornalisti. “Lo sciopero della fame della collega collaboratrice del Corriere della Sera, Paola Caruso, è solo la punta dell’iceberg in un mondo fatto di quotidiani tagli economici e di piccoli e grandi soprusi che colpiscono i collaboratori di giornali e agenzie, di radio e televisioni, di testate on line”, afferma Enzo Iacopino.

L’Ordine dei giornalisti appoggia la protesta di Paola Caruso che ha avuto il coraggio di denunciare quella che è una vera e propria piaga per la dignità della professione”.
 
D'accordo con il presidente dell'Ordine dei giornalisti anche la Federazione nazionale della stampa. "La protesta estrema di Paola Caruso ha portato sotto i riflettori anche del grande pubblico una situazione da tempo non più sostenibile: le drammatiche condizioni di lavoro dei giornalisti freelance. Un mondo di quasi 24 mila persone, a fronte di 20 mila contrattualizzati, che contribuiscono ogni giorno alla realizzazione dell'informazione su giornali, radio, tv, agenzie e siti internet italiani, con pochi o nulli diritti, quasi sempre sottopagati, costretti a una vita di precarietà senza uscita", dichiara il vicepresidente Daniela Stigliano.

"La Commissione per il Lavoro autonomo della Fnsi, che si riunirà giovedì prossimo 18 novembre, affronterà il caso di Paola Caruso per elaborare un documento da sottoporre all'Assemblea dei lavoratori autonomi, convocata per il giorno successivo. La collega Caruso sarà inoltre uno dei nomi che la Fnsi indicherà per l'indagine sulle condizioni dei giornalisti freelance, in svolgimento al Senato su iniziativa bipartisan dei senatori Maurizio Castro (Pdl) e Giorgio Roilo (Pd)", ha concluso.

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