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Giovedì, 25 Aprile 2024
La decisione

L'imprenditore russo che contrabbandava petrolio (e ora sarà estradato negli Stati Uniti)

Artem Uss, figlio di un governatore russo, è accusato di avere contrabbandato milioni di barili dal Venezuela. Negata l'estradizione per l'altra accusa, cioè il contrabbando di tecnologie militari Usa alla Russia

Sarà estradato negli Stati Uniti l'imprenditore russo Artem Uss, arrestato all'aeroporto di Malpensa il 17 ottobre 2022 su mandato internazionale della corte federale di Brooklyn (New York). Lo ha deciso, il 21 marzo, la Corte d'Appello di Milano. Uss è accusato di avere contrabbandato tecnologie militari dagli Stati Uniti alla Russia e petrolio dal Venezuela alla Cina e alla Russia, attraverso complici e una società di comodo. Per il momento Uss resterà comunque in Italia, dove si trova agli arresti domiciliari. I suoi avvocati, Vinicio Nardo e Fabio De Matteis, potrebbero fare ricorso in Cassazione.

La Corte d'Appello di Milano ha stabilito in dettaglio che sussistono le condizioni per l'estradizione di Uss (figlio di un governatore regionale in Russia) per "violazione dell'embargo" nei confronti del Venezuela e per frode bancaria, ma non per il contrabbando di tecnologie militari (mancherebbero le prove per il "contributo causale") e nemmeno per il riciclaggio di milioni di dollari. Secondo gli investigatori, Uss e gli altri indagati avevano orchestrato uno schema per ottenere illegalmente tecnologia militare Usa e petrolio venezuelano attraverso transazioni tra società di comodo, effettuate con criptovalute. La tecnologia militare americana era diretta a un complesso industriale militare in Russia. 

Uss figurava come socio della Nord-Deutsche Industrieanlagenbau GmbH, una società privata di attrezzature e commercio di materie prime con sede ad Amburgo, in Germania. L'altro socio era Yuri Orekhov, 42enne residente a Dubai, a sua volta arrestato. La società era utilizzata come copertura per l'acquisto di semiconduttori avanzati e microprocessori usati in aerei da combattimento, sistemi missilistici, munizioni intelligenti e altro. I prodotti erano spediti a società russe, tra cui quelle (sotto sanzioni) controllate da altri indagati (Timofei Telegin e Sergey Tulyakov), fornitrici della difesa russa. Alcuni componenti elettronici sono stati trovati in armi russe sequestrate sul campo di battaglia in Ucraina.

L'azienda di Amburgo era utilizzata anche come copertura per il contrabbando di centinaia di milioni di barili di petrolio dal Venezuela, diretti ad acquirenti russi e cinesi. Per questo contrabbando sono coinvolti nell'inchiesta due cittadini venezuelani. L'origine sudamericana del petrolio era celata disattivando i sistemi Gps delle navi. Tra i destinatari finali del greggio, anche la più grande azienda di raffinazione al mondo, con sede a Pechino.

Il "diversivo" dalla Russia

Immediatamente dopo il fermo, dalla Russia erano arrivati commenti durissimi in difesa di Uss. Si era spesa addirittura Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri, scagliandosi contro le forze di sicurezza statunitensi che "non faranno altro che espandere la loro caccia ai cittadini russi" e paragonando l'arresto di Uss a "prendere ostaggi per far avanzare i loro obiettivi politici", cercando di "intimidire gli ambienti del business in Russia e all'estero". Per questo, quando poi da un tribunale di Mosca era arrivata una richiesta di estradizione per Uss per un'indagine sul "riciclaggio di un'ingente quantità di fondi", quasi tutti hanno pensato che fosse un diversivo per "riprendersi" Uss e non lasciarlo in mano agli Stati Uniti. Guarda caso, l'interessato lunedì ha chiesto di essere estradato in Russia.

Secondo i difensori dell'imprenditore (il presidente dell'ordine degli avvocati di Milano, Vinicio Nardo, e Fabio De Matteis), Uss servirebbe agli Stati Uniti per uno scambio di prigionieri. I due legali si sono opposti all'estradizione affermando anche che, negli Stati Uniti, le condizioni detentive non sono buone e l'imprenditore, in quel Paese, potrebbe subire un "trattamento discriminatorio", ma il sostituto procuratore generale Giulio Benedetti ha ribattuto che, da tempo, non si rifiutano consegne agli Stati Uniti per trattamenti discriminatori, e che il tema dei diritti umani nelle carceri s'addice semmai più alla Russia che agli Stati Uniti. La richiesta della procura generale è di accogliere l'estradizione verso gli Stati Uniti per tutti i reati eccetto la presunta associazione criminale finalizzata a violare l'embargo, un tipo di reato che non c'è nel nostro ordinamento.

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