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L'indagine

Russo arrestato a Malpensa su richiesta degli Usa

L'uomo aveva organizzato un traffico illecito per acquistare componenti sensibili negli Stati Uniti da destinare direttamente alle fabbriche che lavorano per l'esercito di Mosca, attraverso una società tedesca, per aggirare sanzioni e divieti

Il manager russo Artem Uss, 40 anni, è stato arrestato lunedì all'aeroporto di Milano Malpensa nell'ambito di un'indagine della corte federale di Brooklyn (New York) su traffico e riciclaggio di denaro. In tutto sono cinque i russi indagati, oltre a due cittadini venezuelani, e due gli arrestati. Uss è figlio dell'oligarca Aleksandr Uss, governatore di Krasnoyask, Siberia centrale.

Secondo gli investigatori degli Stati Uniti, gli indagati avevano orchestrato uno schema per ottenere illegalmente tecnologia militare statunitense e petrolio venezuelano attraverso numerose transazioni con società di comodo e criptovalute. "I loro sforzi - ha dichiarato il procuratore di Brooklyn - hanno minato la sicurezza, la stabilità economica e lo stato di diritto in tutto il mondo". 

La sofisticata tecnologia militare americana era diretta a un complesso industriale militare della Federazione Russa. Lo schema era stato architettato per eludere sanzioni e controlli, ma gli investigatori dell'Fbi e del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti lo hanno intercettato. "Continueremo a far rispettare i controlli sulle esportazioni implementati in risposta alla guerra illegale della Russia contro l'Ucraina", ha dichiarato un agente speciale del Dipartimento del commercio, riportato dal Dipartimento di Giustizia degli Usa.

Uss è detenuto a Busto Arsizio e si dichiara innocente, secondo quanto riferito dal suo avvocato. L'ambasciata russa in Italia ha fatto sapere di seguire il caso da vicino. Per venerdì 21 ottobre è prevista intanto l'audizione del manager davanti alla quinta sezione penale della Corte d'Appello di Milano. Durante l'udienza gli verrà data la possibilità di acconsentire a farsi accompagnare negli Stati Uniti. Se la negherà, inizierà l'iter per entrare nel merito della richiesta d'estradizione.

Semiconduttori americani in armi russe

Uss figurava come socio dell'altro arrestato (in Germania), Yuri Orekhov, 42 anni, residente a Dubai, nella Nord-Deutsche Industrieanlagenbau GmbH, una società privata di attrezzature e commercio di materie prime di Amburgo. La società veniva utilizzata come copertura per l'acquisto di tecnologie militari sensibili da produttori statunitensi, tra cui semiconduttori avanzati e microprocessori utilizzati in aerei da combattimento, sistemi missilistici, munizioni intelligenti e altro. I prodotti venivano spediti a società russe, tra cui quelle sotto sanzioni controllate da altri indagati (Timofei Telegin e Sergey Tulyakov) fornitrici della difesa russa. Alcuni componenti elettronici sono stati trovati in armi russe sequestrate sul campo di battaglia in Ucraina.

Petroliere col gps spento

L'azienda tedesca veniva utilizzata anche come copertura per contrabbandare centinaia di milioni di barili di petrolio dal Venezuela, diretti ad acquirenti russi e cinesi, comprese una società russa dell'alluminio controllata da un oligarca sanzionato e la più grande azienda di raffinazione del petrolio del mondo, con sede a Pechino, con la complicità dei due cittadini venezuelani coinvolti nell'inchiesta. Tra le curiosità, le navi petroliere che trasportavano il greggio disattivavano i sistemi Gps per nascondere l'origine venezuelana del prodotto.

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