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Cronaca

10 mila ponti in Lombardia, partirà a settembre il maxi monitoraggio

L'obiettivo è stabilire eventuali priorità d'intervento. La tragedia di Genova fa paura

La tragedia del Ponte Morandi a Genova ha alzato l'attenzione sui viadotti stradali di tutta Italia. Anche in Lombardia si tengono d'occhio alcune strutture: del resto, seppure con proporzioni assolutamente diverse da quanto accaduto nel capoluogo ligure, il territorio brianzolo aveva vissuto il dramma del crollo del cavalcavia sulla statale 36 ad Annone

Così il presidente della Regione, il leghista Attilio Fontana, ha inviato una lettera al ministro delle infrastrutture, il pentastellato Danilo Toninelli, per chiedere di istituire una cabina di regia in tempi brevi, in modo da coordinare il monitoraggio e gli eventuali interventi di adeguamento dei 10 mila ponti e viadotti lombardi.

La cabina di regia vedrebbe la partecipazione delle province (e della Città Metropolitana milanese), dell'Associazione dei Comuni, delle società ferroviarie. "L'obiettivo è di valutare le priorità di intervento e mettere in campo tutto ciò che è necessario per salvaguardare la sicurezza dei cittadini", ha spiegato Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle infrastrutture.

Secondo Terzi, i tempi potrebbero essere brevissimi: si parla della prima settimana di settembre. E per studiare le modalità operative saranno coinvolti il rettore del Politecnico e il presidente della consulta degli ordini degli ingegneri. Non ultimo per importanza, Fontana e Terzi sono pronti a metterci anche risorse regionali.

272 i ponti che potrebbero essere a rischio

Sarebbero 272 i ponti che più preoccupano in tutta la Lombardia. Emerge da un primo monitoraggio effettuato dalle province e dalla Città Metropolitana, raccolto dalla Regione e inviato al governo, che aveva chiesto una "fotografia" dell'esistente a tutte le Regioni d'Italia. La spesa per sistemarli sarebbe stimata in 214 milioni di euro. Ma quali sono le situazioni che appaiono più delicate?

Presto detto: quelle della provincia di Pavia sul fiume Po. Sei ponti in tutto, con 10 milioni di euro già finanziati per sistemarli (ma ne servono in tutto 23). I più monitorati sono il ponte di Gerola (sulla direttrice Voghera-Novara) e quello della Becca (sulla direttrice Broni-Pavia), quest'ultimo potrebbe anche essere totalmente ricostruito.

La Milano-Meda è un altro "punto caldo" della Regione. Sono 36 i ponti "osservati speciali" che passano sopra l'asse viario, che raccoglie qualcosa come 100 mila veicoli al giorno. 36 le infrastrutture che preoccupano nel Mantovano, tra cui quello sulla direttrice per Rovigo. Sono invece 13 i ponti critici nel Lecchese, mentre ne resta uno solo nella provincia di Brescia. Nel Comasco i ponti a rischio segnalati sono 23, poco più quelli di Bergamo. Otto i ponti in provincia di Cremona segnalati come priorità, a fronte di altrettanti con interventi già in corso. 

Tornando alla Milano-Meda, gli interventi su questo asse sono destinati ad essere almeno rimandati. Prima occorrerà capire se la statale entrerà nel "sistema pedemontano", nel qual caso il finanziamento per i lavori dovrebbe arrivare per altra via. Ma Arianna Censi, vice sindaco metropolitano di Milano, tenta di rassicurare i cittadini e spiega che non esistono situazioni d'emergenza.

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