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Cronaca Duomo / Piazza del Duomo

Coppia acido, l'urlo della mamma di Alex: “Ho paura di gesti estremi”

Patrizia Ravasi, madre di Alexander Boettcher, si scaglia contro la decisione di togliere il bimbo appena nato a Martina e confessa i timori per la salute di suo figlio. Rabbia del padre di Martina: "E' una crudeltà atroce"

Ha saputo della nascita di suo figlio in un carcere. Ha scoperto di essere diventato padre in cella, dove sta scontando quattordici anni di pena per aver aggredito uno studente milanese con l’acido. E, salvo clamorosi colpi di scena, per molto tempo non vedrà il bimbo. 

Per questo Patrizia Ravasi adesso ha paura per suo figlio, Alexander Boettcher, il fidanzato di Martina Levato, la “coppia dell’acido”. La donna teme che Alex non regga il colpo e faccia qualche sciocchezza. 

Ho paura che pensi a gesti estremi - ha ammesso la donna -. Voglio mandargli un messaggio, dirgli di essere forte, che fuori lavoriamo per lui. Pensi che da oggi è diventato padre e ha precise responsabilità”.

Padre di un bimbo, dato alla luce nella notte di Ferragosto da Martina, che è stato subito allontanato dalla madre e dagli altri parenti in attesa della decisione del tribunale per i minori, che sceglierà il miglior futuro per il piccolo. 

Una decisione, questa, che ha fatto infuriare la madre di Alexander. “Allontanare il bimbo è stato andare contro quanto previsto da Musso - il pm -, che con spirito d’umanità per Martina e il bambino aveva predisposto un passaggio senza traumi, dall’ospedale all’Icam, in attesa della decisione finale del Tribunale per i minorenni”. 

Ancora più duro lo sfogo di Vincenzo, padre di Martina Levto. “Martina non ha più occhi per piangere, qui si ledono i diritti delle donne - ha attaccato al Corriere -. Ma come si fa ad allontanare un figlio dalla propria madre senza neanche farglielo allattare, dopo averlo cresciuto per nove mesi in pancia? Questa per lei potrebbe essere una rinascita, invece è una crudeltà atroce”. 

“Non so come farò a tornare dai miei studenti a settembre, parlare di diritti. Quando vivo sulla mia pelle diritti che sono violati, stanotte e in questi mesi - ha concluso -. con un processo che è stato in gran parte mediatico”. 

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