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Cronaca Castello / Largo Cairoli

Milano, doppio corteo in centro per la festa della donna (e c'è lo sciopero dei mezzi)

Due cortei in città mercoledì. Traffico a rischio paralisi

Al grido di "Siamo la luna che muove le maree, cambieremo il mondo con le nostre idee" è partito intorno alle 10 di mattina il corteo milanese organizzato dal coordinamento dei collettivi studenteschi in occasione della Giornata della Donna. I partecipanti sono circa 3mila. Il percorso, da Largo Cairoli, si snoderà per le vie del centro, passando per via Cusani, piazza Cordusio e largo Augusto e terminerà ai Giardini della Guastalla, alle spalle del tribunale di Milano. "Siamo scesi oggi in piazza perché la lotta femminile non è mai finita -spiega un'attivista-; anzi c’è ancora molto da fare".

Tra le giovani manifestanti, neanche l’arrivo della prima donna alla guida del governo sembra muovere sentimenti di ottimismo: "Noi non ci sentiamo per niente rappresentate da questo governo, malgrado la premier sia una donna -spiega l'attivista-; non crediamo che basti essere donna per cambiare le cose, se poi si continua a portare avanti una politica sessista". Sono stati lanciati palloncini pieni di vernice da attiviste del centro sociale Cantiere all'indirizzo della sede di Assolombarda in via Pantano, mentre una ventina di manifestanti ha lanciato pannolini fuori dalla sede dell'Inps di corso Italia.

Per permettere la marcia del corteo tutte le strade sono state chiuse al traffico. La città, tuttavia, fa già i conti con lo sciopero Atm che andrà avanti tutto il giorno, anche se in mattinata saranno a rischio solo bus e tram. La stessa ha già fatto sapere che sono possibili deviazioni per le linee 1, 2, 3, 12, 14, 15, 16, 24, 27, 50, 54, 57, 61, 65, 73, 84 e 94.

La diretta dello sciopero Atm a Milano

Nel pomeriggio la replica. Il ritrovo è fissato per le 18.30 in piazza Duca d'Aosta, in stazione Centrale, per il corteo di "Non una di Meno". 
"Ci uccidono in continuazione. Basta femminicidi. Dall’inizio dell’anno sono già state ammazzate cinque donne per mano di un uomo, marito, convivente, partner o ex, l'assassino ha le chiavi di casa. Basta stupri, violenze, molestie. In casa e per strada. Non possiamo più sopportare di essere trattate come oggetti, obbligate a rapporti sessuali che non vogliamo, con chi non vogliamo, quando non vogliamo. Non tolleriamo più lo sguardo bavoso del capo, il ricatto per il posto di lavoro o per il permesso di soggiorno, chi si 'appoggia' sui mezzi di trasporto, i fischi mentre torniamo a casa. Basta lesbicidi, transicidi, basta con ogni forma di violenza omo, lesbo, bi, transfobica: vogliamo amarci liberamente. Basta avere paura per chi siamo, per chi amiamo, per cosa desideriamo. Non ne possiamo più di non essere credute, di essere vittimizzate una seconda volta e colpevolizzate, in una questura, in un tribunale, sulle pagine dei giornali", l'urlo delle attiviste. 

"Basta violenza economica, basta guadagnare meno di un uomo in uguale posizione, basta firmare dimissioni in bianco, lavorare senza tutele, basta concentrare sulle nostre spalle la maggior parte del lavoro di cura. Basta essere costrette a vivere con i nostri aguzzini, gli affitti di questa città sono insostenibili. Noi siamo essenziali, il nostro lavoro lo è. Vogliamo un reddito di autodeterminazione contro la violenza economica e un reddito universale per una vita degna", hanno proseguito le femministe, che scendono in piazza anche per chiedere "aborto libero, sicuro e gratuito" e una "scuola libera e transfemminista". 

La partenza del corteo - a sciopero ancora in corso, dalle 18 saranno a rischio anche le metro - sarà dalla Centrale. Il serpentone prosegue in via Galvani, Melchiorre Gioia, porta Nuova, Principessa Clotilde, Monte Santo, Repubblica, Manin, Cavour, Manzoni, Pisoni, dei Giardini, Monte Pietà, Verdi e piazza Scala. Previste modifiche per le linee 1, 5, 9, 10, 33, 43, 60, 61, 81 e 94 di Atm. 
 

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