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Cronaca

I gemelli che insultano i giornalisti, il vandalo e le 'sorelle violente': chi sono i no green pass denunciati

115 in totale le persone identificate. Due i fogli di via obbligatori emessi dal questore

115 persone identificate, undici denunciate e due destinatarie di fogli di via obbligatori della durata di un anno. Questo il bilancio del corteo contro il green pass che si è svolto sabato  6 novembre, tra ripetute violazioni del percorso autorizzato, blocchi del traffico e aggressioni verbali ai giornalisti (di cui uno è stato insultato più volte) e agli automobilisti.

Undici le persone accompagnate in questura, tra cui due sorelle di 47 e 54 anni sono state denunciate per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio e violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale e vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate.

Un 21enne sardo, inoltre, è stato denunciato per il porto di un coltellino e per danneggiamento aggravato dopo aver imbrattato un veicolo della polizia di Stato; due 23enni gemelli, ritenuti responsabili dell’aggressione verbale a un giornalista, per il porto di un coltello e resistenza a pubblico ufficiale l’uno e per violenza privata l’altro; un 29enne per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, violenza privata e accensione pericolosa (di un fumogeno); un 39enne per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio e violenza privata nei confronti di un giornalista; un 49enne per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, violenza privata, oltraggio a pubblico ufficiale e istigazione a disobbedire alle leggi; tre uomini, infine – un 24enne bergamasco,  un 26enne e un 34enne lecchesi – per manifestazione non preavvisata, istigazione a disobbedire alle leggi, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. Nei confronti di questi due ultimi cittadini lecchesi, il questore di Milano ha emesso il foglio di via obbligatorio dal Comune di Milano per la durata di un anno.

Il corteo

La manifestazione, partita alle 17 da piazza Fontana, è stata dichiarata conclusa intorno alle 21 in via Anfossi, dove ai manifestanti che avevano lasciato l'itinerario ufficiale occupando le strade e bloccando la circolazione non è stato più permesso alcun movimento.

Il corteo, inizialmente composto da oltre 4mila persone, ha dapprima seguito il percorso prescritto per poi, giunto in corso di Porta Romana, dividersi in due, prima di ricompattarsi in serata in corso XXII Marzo; mentre circa 700 persone proseguivano regolarmente lungo le strade indicate da via Fatebenefratelli, oltre 3mila persone hanno vagato lungo le vie della zona Crocetta e Beatrice d’Este "con il deliberato scopo di creare confusione e bloccare il traffico", come mette in luce la questura. Numerosi gli episodi, registrati in quel momento, di reazioni verbali da parte di automobilisti adirati per la violenza del blocco della circolazione subita. Tra i cittadini esasperati che, dalle proprie abitazioni urlavano insulti ai manifestanti, pure una signora che, dal balcone di casa, ha lanciato sui manifestanti un secchio d’acqua.

Nonostante le ripetute violazioni del percorso stabilito, i cordoni delle forze dell'ordine hanno preservato le arterie commerciali, che rientravano tra gli obiettivi dei manifestanti (i quali avevano già annunciato di non voler rispettare l'itinerario prescritto dal questore). Gli ultimi presenti al 'corteo deviato' sono stati fatti defluire solo dopo essere stati identificati per via delle ripetute violazioni di cui si sono resi protagonisti. Quando i manifestanti del corteo deviato, dopo aver più volte bloccato il traffico e creato disagi, si sono visti sbarrare la strada dalla polizia hanno inscenato finti malori e hanno chiamato il 112 chiedendo soccorso per un sequestro di persona.

I manifestanti bloccano il traffico: video

Corteo contro il green pass di sabato 6 novembre (foto Guarino/MilanoToday)

La diretta del corteo

Partito intorno alle 17 di sabato 6 novembre il 16° corteo contro il green pass a Milano dopo il raduno in piazza Fontana, durante il quale, due giornalisti di Fanpage, ai quali hanno cercato di impedire di effettuare riprese, sono stati anche spintonati e insultati. La Digos è intervenuta portando in questura l'autore dell'aggressione, e il fratello, sprovvisto di documenti, arrivato per dargli man forte con gli agenti. Ancora una volta presente, insieme ad alcune migliaia di persone (4mila secondo la questura), l'ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari, il quale non aveva mancato nemmeno i precedenti cortei e nelle scorse settimane era già stato denunciato per manifestazione non autorizzata.

Fino alle 18 circa, il percorso prescritto dal questore è stato rispettato, con il passaggio da piazza Fontana al Duomo e poi in via Mazzini, piazza Missori e corso di Porta Romana. Venerdì gli organizzatori della manifestazione avevano però annunciato con una nota che non lo avrebbero seguito. Come di consueto, le forze dell'ordine stanno mantenendo la vigilanza ai massimi livelli, anche per proteggere gli 'obiettivi sensibili' che i manifestanti potrebbero voler raggiungere nonostante il divieto di via Fatebenefratelli. 

Alcuni dei manifestanti hanno portato con sé una bara ricoperta dal Tricolore, tra croci e lumini, per celebrare, hanno detto, il funerale della costituzione italiana. Intorno alle 18.40, il corteo si è diviso all'altezza di largo Crocetta: con circa 2mila dei manifestanti (solo 600 hanno proseguito lungo l'itinerario previsto) che ha deviato dal percorso autorizzando virando verso corso di porta Vigentina, per poi occupare viale d'Este bloccando le auto in transito su entrambe le corsie. Un cordone della polizia di Stato ha però prontamente fermato questo 'corteo deviato'. I manifestanti al quel punto si sono divisi ulteriormente in gruppi muovendosi in modo confuso per creare caos e impedire alle auto di passare. A intervenire per gestire la viabilità anche la polizia locale. Poco prima delle 19.30, però, il gruppo 'ribelle' ha aggirato il blocco, tornando a occupare viale d'Este, poi si è diretto in viale Bligny, è risalito da viale Monte Nero e ha raggiunto viale Regina Margherita e ancora via Cadore e vi Scesia, angolo via Anfossi. È qui che la polizia è riuscita a raccogliere il migliaio di persone rimaste e a bloccarle per impedire ulteriori disordini.

Oltre all'episodio prima della partenza in piazza Fontana, durante il corteo un videomaker è stato aggredito verbalmente: anche in questo caso, la polizia di Stato ha fermato e identificato l'aggressore. Un altro giovane manifestate, inoltre, è stato accompagnato in questura dopo essere stato beccato a imprattare le auto della polizia. Poco prima delle 20, in viale Bligny, alcuni manifestanti hanno aggredito quattro ragazzi che avevano protestato contro il blocco.

Nel complesso si sono verificate ripetute violazioni alle prescrizioni del questore di Milano. La manifestazione è stata dichiarata conclusa, poco dopo le 21, dal dirigente dei servizi di ordine pubblico della Questura in via Anfossi, luogo in cui non è stato più permesso il movimento del disordinato corteo. 60 in totale le persone accompagnandone in questura, di cui 10 che verranno deferite all' autorità giudiziaria. Due, invece, i fogli di via obbligatori della durata di un anno emessi dal questore.

"Durante la fase di contenimento finale dei manifestanti cui non è stato più consentito di muoversi, sono state ricevute richieste di soccorso per malori rivelatisi inesistenti  - si legge in una nota della questura -; analogamente, alcuni manifestanti hanno contattato il numero unico di emergenza 112 per chiedere soccorso alle forze dell'ordine per 'sequestro di persona'".

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