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Cronaca

Alfredo Cospito resta al 41 bis (e in sciopero della fame)

L'anarchico da lunedì si trova nel carcere di Opera

Resta al 41 bis Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da oltre cento giorni proprio contro il carcere duro a cui è sottoposto. La linea che è emersa dal consiglio dei Ministri è chiara, netta: Cospito continuerà la detenzione al 41 bis anche ad Opera, dove è stato trasferito nelle score ore, poco dopo che a Milano venissero date alle fiamme due auto della polizia locale, un gesto che gli investigatori "intestano" all'area anarchica. 

Il governo si è espresso compatto sulla linea della fermezza, dopo aver ascoltato l'informativa in consiglio del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sugli ultimi disordini provocati dagli anarchici e il caso di Alfredo Cospito. Il trasferimento, si è tenuto a puntualizzare, è legato esclusivamente alla tutela della salute del detenuto, ma non impatta in alcun modo sull'applicazione del 41 bis, tema sul quale le valutazioni saranno fatte nelle sedi e con i tempi del caso. Il ministro dell'Interno ha anche evidenziato come sia comunque presente il rischio che gruppi anarchici possano ricompattarsi proprio in questa fase di proteste. 

Il "carcere duro" era stato disposto dall'ex ministro Cartabia il 4 maggio 2022 sulla base di presunte connessioni fra "due realtà associative in stretta connessione con Cospito", che è in carcere da dieci anni per il ferimento di un top manager di Ansaldo Nucleare, l'amministratore delegato Roberto Adinolfi, avvenuto nel 2012, e sta scontando anche una condanna a 20 anni di reclusione per alcuni attentati 'firmati' dalla Federazione anarchica informale, considerata terroristica, per fatti del 2006, quando vennero piazzate bombe vicino ad una caserma dei carabinieri a Fossano, in provincia di Cuneo.

Oltre all'istanza di revoca del carcere duro su cui è chiamato a esprimersi il Guardasigilli, il legale dell'anarchico, Flavio Rossi Albertini, ha presentato un ricorso anche per Cassazione, con udienza fissata in camera di consiglio il 7 marzo, contro l'ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma, competente per il 41bis.

Per il difensore, le motivazioni della sentenza, depositata il 13 dicembre, ma di cui la difesa "ha avuto contezza nei primi giorni di gennaio", "escludono l'esistenza, presso il centro sociale Bencivenga di una cellula presuntivamente ritenuta affiliata alla Fai, Federazione anarchica informale, proprio per i legami e i confronti epistolari intrattenuti tra gli imputati e Cospito, nonché che Cospito voglia manipolare la personalità" di uno degli imputati "e strumentalizzare il giovane anarchico facendone veicolo all'esterno della propria posizione politica, e assumono una valenza scardinante del requisito della perduranza della compagine associativa di appartenenza di Cospito, proprio nella misura in cui la tesi accusatoria posta a fondamento del procedimento penale de quo costituiva il principale elemento enfatizzato a tal fine nel decreto ministeriale".

Anche a Milano intanto Cospito proseguirà lo sciopero della fame: "Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà sicuramente lo sciopero della fame. L'unica novità di questo trasferimento è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza", ha concluso il suo legale. 
 

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